Magazine – Fondazione Giovanni Paolo II https://fondazionegiovannipaolo.org – Per il dialogo, la cooperazione e lo sviluppo- Thu, 25 Apr 2024 13:15:31 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.4.4 https://fondazionegiovannipaolo.org/wp-content/uploads/2022/11/cropped-favicon-32x32.jpg Magazine – Fondazione Giovanni Paolo II https://fondazionegiovannipaolo.org 32 32 25 Aprile: Il Vescovo Luciano Giovannetti ricorda l’Eccidio del 1944 a Civitella https://fondazionegiovannipaolo.org/liberazione-italiana-vescovo-giovannetti/ Thu, 25 Apr 2024 13:13:00 +0000 https://fondazionegiovannipaolo.org/?p=21796 Oggi, 25 aprile, in occasione della Festa della Liberazione Italiana, Civitella in Val di Chiana ospita una commemorazione solenne, alla quale il Vescovo Luciano Giovannetti, Presidente Onorario della Fondazione Giovanni Paolo II, è presente come testimone e sopravvissuto dell’orrore del 29 giugno 1944. Questo evento commemora gli 80 anni dall’eccidio, quando le truppe nazifasciste compirono una strage che segnò profondamente la storia della comunità.

Il Vescovo Luciano, che da bambino visse l’orrore di quei giorni, è tornato nella sua città natale per onorare la memoria delle vittime e testimoniare la determinazione della comunità nel perseguire la pace e la riconciliazione. Accanto a lui, altri due sopravvissuti all’eccidio si uniranno alla commemorazione, insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La storia personale di Luciano Giovannetti è intrecciata con gli eventi drammatici di Civitella. Nato nel piccolo paese toscano, Luciano visse da vicino l’orrore dell’eccidio quando aveva solo dieci anni. Assieme alla madre, si nascose nel bosco mentre le truppe naziste compivano atrocità nel suo paese natale. Fu durante quei momenti di terrore che Luciano sentì nascere in lui la vocazione al sacerdozio, spinto dal sacrificio del suo parroco, don Alcide Lazzeri, che diede la vita per proteggere i suoi parrocchiani.

Dopo gli anni segnati dalla tragedia, Luciano ha dedicato la sua vita a portare avanti un messaggio di pace e speranza. Nel 1997, ha fondato la Fondazione Giovanni Paolo II con l’obiettivo di sostenere i bisogni dei più vulnerabili, incarnando così i valori di solidarietà e fratellanza che sono emersi dalla sua esperienza personale.

]]> Giornata della restituzione 2024- Voglia di futuro: la sfida della solidarietà https://fondazionegiovannipaolo.org/giornata-restituzione-2024/ Mon, 22 Apr 2024 10:16:37 +0000 https://fondazionegiovannipaolo.org/?p=21774 Giovedì 18 aprile 2024  si è svolta presso la Sala Blu del Fuligno (FI) la giornata della restituzione. Gli studenti di 6 istituti scolastici – l’Istituto Giovanni XXIII di Terranuova Bracciolini (AR), l’Istituto Tecnico Galileo Galilei (AR), il Liceo Scientifico Gramsci (FI), l’Istituto Machiavelli (FI), l’Istituto Balducci Pontassieve (FI), il Liceo Scientifico Galileo Galilei (SI)accompagnati dai loro insegnanti, hanno illustrato i loro 29 progetti, suscitando interesse, partecipazione ed emozione nel raccontare le esperienze vissute.

Al centro della giornata si è effettuato un collegamento audio-video da Gerusalemme con Padre Ibrahim Faltas, una classe di studenti di Gerusalemme e due insegnanti del Terra Sancta School. Gli studenti si sono confrontati, hanno posto domande sulla difficile situazione che quelle popolazioni stanno vivendo: un dialogo serio e costruttivo che ha trovato un momento culminante nel monologo recitato in italiano da uno studente del Terra Sancta School.

Alla giornata hanno portato i loro saluti: Lorenzo Pierazzi, dirigente tecnico della direzione scolastica della Toscana; Andrea Bottinelli, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II; Maurizio Certini, direttore del centro internazionale studenti “Giorgio La Pira”.

La giornata si è conclusa con la proclamazione dei vincitori e con il buffet finale.

 

 

 

 

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La Fondazione Giovanni Paolo II al Francesco Live 2024 https://fondazionegiovannipaolo.org/francesco_live_2024/ Mon, 15 Apr 2024 08:14:09 +0000 https://fondazionegiovannipaolo.org/?p=21761 Firenze ha vissuto tre giorni di energia giovanile con l’evento Francesco Live 2024, che ha attratto ben 1700 partecipanti. La Fondazione Giovanni Paolo II ha preso parte all’evento con un workshop il sabato 13 aprile presso la sala degli Otto di Palazzo Vecchio. Con il tema “Un sogno sostenibile”, il presidente Andrea Bottinelli insieme a Renato Burigana, Alessandro Martini e Maurizio Artale hanno guidato una sessione di formazione, offrendo ai giovani presenti un’opportunità unica di apprendimento e condivisione di idee.

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Inaugurazione della Sede del Consiglio dei Giovani del Mediterraneo https://fondazionegiovannipaolo.org/inaugurazione-sede-consiglio-giovani-mediterraneo/ Thu, 11 Apr 2024 10:20:28 +0000 https://fondazionegiovannipaolo.org/?p=21750 Il Consiglio dei Giovani del Mediterraneo inaugurerà la sua sede ufficiale presso il Seminario Vescovile di Fiesole  martedì 16 aprile 2024 alle ore 16. All’inaugurazione interverranno S.E. Mons. Giuseppe Baturi, segretario della Conferenza Episcopale Italiana e l’Ambasciatore Pasquale Ferrara, Direttore Generale per gli Affari Politici e la Sicurezza del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Inoltre, saranno presenti cinque giovani che rappresenteranno i delegati.

L’ufficio fungerà da sede ufficiale per gli incontri della rete “Mare Nostrum”, composta dalle quattro realtà coinvolte nel progetto: la Fondazione Giovanni Paolo II, la Fondazione Giorgio La Pira, il Centro Internazionale “Giorgio La Pira” e l’Opera per la Gioventù “Giorgio La Pira”. La sede sarà il luogo dove i 40 delegati provenienti da più di 18 paesi si incontreranno una volta all’anno per discutere temi come la pace, il dialogo interreligioso e il ruolo dei giovani nella realtà politica, economica e sociale del Mediterraneo.

Puoi trovare il volantino con tutte le informazioni sull’evento cliccando su questo link

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Il Consiglio dei giovani del Mediterraneo a Bruxelles https://fondazionegiovannipaolo.org/giovani_mediterraneo-bruxelles/ Mon, 08 Apr 2024 11:10:20 +0000 https://fondazionegiovannipaolo.org/?p=21656 Il 4 aprile scorso, il Consiglio dei Giovani del Mediterraneo, nato a seguito degli incontri dei Vescovi del Mediterraneo a Firenze del 2022, ha incontrato a Bruxelles le Istituzioni europee per discutere di temi riguardanti il futuro dei giovani, la pace tra i popoli e il dialogo interreligioso. All’incontro hanno partecipato la Dottoressa Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo, Mons. Mariano Crociata, Presidente della Commissione degli Episcopati dell’Unione Europea, l’europarlamentare Beatrice Covassi, Patrizia Giunti, Presidente della Fondazione La Pira, 4 Giovani del direttivo e Tina Hamalaya, segreteria operativa del Consiglio dei Giovani del Mediterraneo della Fondazione Giovanni Paolo II.

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Un passo in avanti per la realizzazione del sogno di padre Pino Puglisi https://fondazionegiovannipaolo.org/asilo-brancaccio-palermo/ Thu, 28 Mar 2024 15:50:14 +0000 https://fondazionegiovannipaolo.org/?p=21652 Condividiamo con voi questa grande gioia, dopo 6 anni dalla presentazione del progetto provvisorio e un lunghissimo iter burocratico caratterizzato da blocchi e rinvii, finalmente il sogno di don Pino Puglisi si comincia a realizzare!
Il 13 marzo 2024 infatti, il Consiglio Comunale di Palermo ha approvato la variante urbanistica, atto indispensabile alla realizzazione dell’opera.
Intorno al mese di giugno inizierà la fase esecutiva del progetto, che dovrebbe essere realizzato entro il 2026.
Ringraziamo tutti i donatori che ci hanno supportato in questo percorso per la costruzione dell’asilo nido Brancaccio a Palermo.

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Auguri di buona pasqua dal presidente della Fondazione https://fondazionegiovannipaolo.org/auguri-pasqua-2024/ Thu, 28 Mar 2024 09:06:48 +0000 https://fondazionegiovannipaolo.org/?p=21587 Cari Amici della Fondazione,

In questi giorni scriviamo sui nostri social, sulla nostra pagina web, “un posto sicuro” per i bambini di Betlemme.

Poche parole sufficienti ad unirci in un abbraccio dilatato a raggiungere quella terra e quel luogo origine e ispirazione dei Fondatori della Fondazione.

“Posto-Sicuro-Bambini-Betlemme” sono i punti cardinali che riconfigurano lo spazio dove è ancora possibile sperimentare la speranza ferita a morte dalle terribili conseguenze della violenza, ferocia, assenza di umanità negli uomini che nessun secolo ha limitato (la guerra Israele-Hamas).

Il posto: la nostra sede di Betlemme. Un’ampia area a giardino nelle immediate vicinanze del centro storico dove si impongono le architetture degli edifici che sfiorano la bellezza di forma e colore e che già ospitano –per le attività extrascolastiche – i bambini delle famiglie betlemite.

Sicuro: perché assicura. Ha una funzione protettiva per cui ci si sente al sicuro e si ritrova un senso di tranquillità, aiuta ad abbandonare le ansie nello sfondo della propria mente e impedisce lo stare da soli e perdersi.

I bambini: “un bambino è una persona piccola, con piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo con idee piccole” (Beatrice Alemagna). È un poeta naturale perché ha una inclinazione spontanea per la poesia che spesso noi adulti non abbiamo. Il vocabolario a loro disposizione è giocoforza limitato con poca quantità di parole per esprimersi e troppo poche rispetto al loro mondo interiore e quindi per parlarci utilizzano minuscoli lampi di genio. È creatura innocente e pura che bisogna accompagnare, proteggere, preservare affinché possano perdurare, nell’età adulta, le componenti buone che la caratterizzano. (J.J. Rousseau).

Betlemme: con il nome Beth Lechem, “Casa del Pane”, e anche Efrata, che letteralmente significa “Fruttifera” così è stata chiamata nel Vecchio Testamento. Ancora oggi ci riconduce alla idea di un luogo di fertilità e abbondanza. In arabo il nome significa “Casa della carne” per la grande quantità di greggi di pecore e capre che popolano i declivi di un territorio che declina fatiche e sorprese.

Da lontano, da ottobre, l’eco terribile, sordo, angosciante della guerra si è diffuso minaccioso fino a raggiungere quei luoghi che la Fondazione ama. A Betlemme, mentre le campane della Chiesa della Natività annunceranno la Pasqua secondo il calendario occidentale, i bambini non avranno il sorriso dei giorni di festa; le loro famiglie rinchiuse nella paura e nell’angoscia per un futuro provvisorio non potranno andare loro in soccorso per restituire il tempo che ogni bambino merita. La strega (la guerra) solo nelle fiabe (Hansel e Gretel) finisce bruciata nel forno, mentre ai bambini di Betlemme è stato tolto il sorriso che scaturisce dalle favole.

La Fondazione è impegnata nel progetto di accogliere presso la sede di Al-Faraiheya per continuare le loro esperienze extrascolastiche i bambini betlemiti e tutti quelli che riusciremo ad ospitare contando sull’aiuto dei nostri amici e dei tanti donatori che da anni continuano a credere nella Fondazione e nei suoi progetti.

Questa è la nostra Pasqua.

…E sedutisi, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei». Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. (Matteo 27:36-38)

…La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne il Signore Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! (Giovanni 20, 19-23)

Auguri di Buona Pasqua

Andrea Bottinelli

Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II

 

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Il comunicato finale del consiglio permanente della CEI https://fondazionegiovannipaolo.org/comunicato-consiglio-giovani-mediterraneo/ Thu, 21 Mar 2024 09:27:14 +0000 https://fondazionegiovannipaolo.org/?p=21568

Roma, 18-20 marzo 2024

CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali  Consiglio Permanente

Comunicato finale- estratto

Consiglio dei giovani del Mediterraneo. È stato presentato un aggiornamento circa le attività del Consiglio dei giovani del Mediterraneo, un’opera-segno nata a seguito dell’Incontro di Vescovi e Sindaci del Mediterraneo (Firenze, 23-27 febbraio 2022). Fortemente voluto e sostenuto dalla CEI, il progetto mira a curare la dimensione spirituale, a rafforzare l’azione pastorale davanti alle sfide odierne e a costruire relazioni fraterne. Nell’ambito del lavoro del Consiglio, il 3 e il 4 aprile è previsto, a Bruxelles, l’incontro del Direttivo, accompagnato da Mons. Baturi, con Mons. Mariano Crociata, Presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea, e con la Dottoressa Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo. Il 16 aprile, a Fiesole, poi, sarà inaugurata la sede del Consiglio. È in fase di costruzione anche il portale web del Consiglio dei Giovani del Mediterraneo, dove saranno resi disponibili contenuti relativi ai percorsi tematici affrontati, un’area per la formazione permanente, informazioni e notizie.

 

 

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Grazie Don Giovanni https://fondazionegiovannipaolo.org/salutiamo-don-giovanni/ Tue, 19 Mar 2024 08:58:21 +0000 https://fondazionegiovannipaolo.org/?p=21557 Dobbiamo dire A Dio a Don Giovanni Sassolini, uno degli ispiratori e fondatori della nostra Fondazione. Nel porgere il nostro abbraccio ai familiari rivolgiamo un pensiero grato e riconoscente a Don Giovanni per il suo servizio e per il bene che ha voluto alla Terra Santa e alla Fondazione Giovanni Paolo II.

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Le catene che imprigionano la nostra dignità e diventano un ostacolo per la democrazia https://fondazionegiovannipaolo.org/catene-democrazia-ermini/ Wed, 06 Mar 2024 14:41:31 +0000 https://fondazionegiovannipaolo.org/?p=21548 Catene ai polsi, catene ai piedi, la catena come guinzaglio. Le catene da sempre rappresentano la negazione della libertà a cui tutti teniamo. Nelson Mandela scriveva: “le catene imposte ad uno di noi pesano sulle spalle di tutti”.

Così in questi giorni abbiamo sentito come comunità, guardando le immagini di Ilaria Salis condotta e tenuta in catene alla prima udienza del processo nel quale è imputata a Budapest, il peso di quelle catene, come un’ingiustizia, non perché lei sia innocente dei reati che gli vengono contestati, ma perché non è umano umiliare e trattare in quel modo una persona.

A noi italiani quelle catene pesano ancor di più perché il nostro sentire sulla dignità umana è forse diverso, oggi, da quello del popolo ungherese, per la nostra concezione dello stato di diritto, per la nostra storia, per le conquiste che abbiamo fatto, per una Costituzione che si fonda sul riconoscimento e la difesa dei diritti fondamentali. Non illudiamoci, ci sono stati e ci sono ancora tanti e troppi episodi che anche da noi trasformano un detenuto in una non- persona, privata dei propri diritti e della propria dignità.

Basta pensare ai suicidi che avvengono nelle nostre carceri, al sovraffollamento nelle celle ormai consuetudine in tutti gli istituti di pena, ai tanti e inutili carcerati rinchiusi da tempo in attesa di giudizio o per reati minori, che potrebbero essere gestiti attraverso le tante e diverse modalità previste dalla legge.

Anche da noi chi è povero resta in carcere solo che il non vedere ci rassicura e comunque in un’udienza di un processo non capita mai di vedere una persona condotta in aula come un animale pericoloso. Per questo quando lo vediamo nascono domande, iniziano le perplessità, ci interroghiamo su come quelle catene pesano sul nostro senso di giustizia e di dignità.

Viene il desiderio di iniziare ad approfondire e scopriamo che per i reati contestati a Ilaria Salis in Ungheria si rischiano fino a 24 anni di carcere e in Italia invece molto meno.

Poi si scopre che secondo Amnesty International “esiste la decisione quadro del 2009 del Consiglio europeo sul reciproco riconoscimento delle decisioni sulle misure alternative alla detenzione cautelare’, che in questi casi prevede per il detenuto una serie di misure alternative, come i domiciliari. Essa potrebbe non necessariamente essere applicabile solo a condanna definitiva, ma anche prima”.

Con la possibilità di poter scontare la pena anche nel proprio paese e ci chiediamo quale è il senso della punizione che uno stato deve infliggere a chi ha commesso dei reati e dunque anche della possibilità di riabilitazione di una persona.

Ci chiediamo come mai due paesi che si riconoscono sui diritti inviolabili dell’uomo e stanno nella stessa comunità europea, possono avere così forti disparità su un tema come la giustizia,  caposaldo della vita di uno stato democratico.

Quelle catene che impediscono a una persona di muoversi danno concretezza al diverso modo di intendere la giustizia, la democrazia, la libertà, la dignità. Sono catene pesanti politicamente anche per chi ha pensato e narrato che, nella strana forma di democrazia ungherese, il sistema proposto da Orbàn, possa essere un possibile modello da seguire. Tanto più quando quelle catene appaiono ai nostri occhi, proprio alla vigilia di una campagna elettorale per un voto europeo ritenuto da tanti analisti molto importante e che potrebbe segnare una svolta politica nel nostro continente.

Sono catene che destano allarme, alle quali occorre rimediare, perché sono pericolose molto di più di tante parole.

Gli uomini che aspirano ad essere liberi difficilmente possono pensare di rendere schiavi gli altri. Se cercano di farlo, non fanno che rendere più strette anche le proprie catene di schiavitù” scriveva Mahatma Gandhi.

La perdita di diritti civili e di dignità anche se colpisce altri da noi, si ripercuote sulla libertà di tutti.

Questo è il messaggio che arriva al nostro cuore e alla nostra mente da quelle catene di Ilaria Salis, perché se ci immedesimiamo in lei, non vorremmo essere costretti a subire quell’umiliazione, anche se fossimo colpevoli.

E quando ci immedesimiamo nelle storie degli altri cambia il nostro modo di vedere le cose. Uno stato è forte non quando usa la forza, ma quando non fa perdere a nessuno i propri diritti, a partire da quello di vedere rispettata la propria dignità. È ciò che ci insegna la nostra Costituzione, è ciò che sta alla base di ogni costruzione politica democratica, anche quella della Comunità Europea. Per questi motivi quelle catene hanno imprigionato anche tutti noi.


Pierluigi Ermini, è un comunicatore pubblico, amante della scrittura, creatore del blog “i cammini di Pierluigi” e referente del Valdarno per l’Associazione Libera.

“Conversazioni” è la rubrica del magazine della Fondazione Giovanni Paolo II che raccoglie punti di vista su temi di attualità, società, economia e cultura. L’obiettivo è offrire uno spazio di dialogo aperto a tutti dove ognuno è libero di esprimere le proprie idee. Se vuoi contribuire al dibattito inviaci il tuo articolo alla mail comunicazione@fondazionegiovannipaolo.org

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