Insieme per la pace
Firenze, 3 settembre 2024
La Fondazione Giovanni Paolo II aderisce all’iniziativa promossa da alcune parrocchie fiorentine per chiedere la pace, «se vuoi la pace, prepara la pace». Riportiamo il manifesto che le comunità hanno preparato per invitare tutti all’Isolotto per domenica 15 settembre.
La Fondazione Giovanni Paolo II, che da oltre venticinque anni opera in Medio Oriente, aderisce all’invito di partecipare all’incontro di preghiera per la pace, promosso da alcune parrocchie fiorentine, per domenica 15 settembre nella piazza dell’Isolotto a Firenze.
La Fondazione condivide pienamente quanto scritto dalle comunità parrocchiali «La pace non sarà mai frutto della diffidenza, frutto dei muri, delle armi puntate gli uni contro gli altri. San Paolo dice: “Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato” (Gal 6,7). Fratelli e sorelle, le nostre civiltà in questo momento stanno seminando distruzione, paura. Seminiamo, fratelli e sorelle, speranza! Siamo seminatori di speranza» (papa Francesco).
Papa Francesco è stato uno dei primi a dichiarare che il mondo stava vivendo la terza guerra mondiale non dichiarata; è stato il primo a chiedere un cessate il fuoco e ha manifestato più volte l’urgenza di sedersi al tavolo e trattare: «perché la guerra è in sé stessa un crimine contro l’umanità» (Angelus del 14 gennaio 2024). La Fondazione Giovanni Paolo II chiede con forza che cessino le oltre trenta guerre che stanno insanguinando il mondo, facendo vittime quasi esclusivamente fra i civili e, soprattutto, fra le donne e i bambini.
La Fondazione chiede che Israele e Palestina si siedano a un tavolo per costruire la pace, aiutati in questo dalla Comunità Internazionale. Chiede che vengano rilasciati tutti gli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, che l’esercito di Israele cessi la guerra nella striscia di Gaza e in Cisgiordania. Chiediamo con forza che la Comunità Internazionale aiuti il processo di pace e la costituzione di due Stati, oggi voluta da tutti, e unica soluzione per iniziare a costruire un processo di pace e di speranza per tutti coloro che vivono in Israele e in Palestina. Ma la pace ha bisogno che ciascuno di noi si impegni quotidianamente.
«E la pace si può costruire se cominceremo ad essere in pace con noi stessi – in pace dentro, nel cuore – e con chi ci sta vicino, togliendo gli ostacoli che impediscono di prenderci cura di quanti si trovano nel bisogno e nell’indigenza. Si tratta di sviluppare una mentalità e una cultura del “prendersi cura”, al fine di sconfiggere l’indifferenza, di sconfiggere lo scarto e la rivalità – indifferenza, scarto, rivalità –, che purtroppo prevalgono. Togliere questi atteggiamenti. E così la pace non è solo assenza di guerra. La pace mai è asettica, no, non esiste la pace del quirofano [spagnolo: “sala operatoria”]. La pace è nella vita: non è solo assenza di guerra, ma è vita ricca di senso, impostata e vissuta nella realizzazione personale e nella condivisione fraterna con gli altri. Allora quella pace tanto sospirata e sempre messa in pericolo dalla violenza, dall’egoismo e dalla malvagità, quella pace messa in pericolo diventa possibile e realizzabile se io la prendo come compito datomi da Dio». (papa Francesco, Angelus 1 gennaio 2021).
Locandina preghiera per la pace – Isolotto 15/09/2024