La Fondazione Giovanni Paolo II ha accolto e sostiene due famiglie fuggite da Gaza in cerca di cure vitali e di un futuro. Le stiamo aiutando nelle loro necessità abitative, burocratiche e logistiche, ma hanno bisogno di un contributo per poter affrontare le piccole spese quotidiane finché non potranno tornare a mantenersi con il loro lavoro.
Una piccola donazione, può significare tanto per loro.
La prima famiglia accolta è quella di Nour. Un altro mese senza cure a Gaza City e la ragazza non ce l’avrebbe fatta: sarebbe morta a causa della sua malattia, come è successo a tante, troppe persone che ha conosciuto durante le terapie in ospedale.
In questo video, Nour racconta la sua quotidianità a Gaza
È in lingua araba, ma bastano le immagini e il suo sguardo per capire più delle parole…
Dopo mesi di chilometri in cammino tra le macerie per poter ricevere le cure per lei fondamentali, sono finite le medicine e anche l’ospedale è stato bombardato. Non c’era più speranza.
La partenza per l’Italia, grazie a un corridoio sanitario attivato per casi molto gravi, è stata vitale. La 17 enne è arrivata in Italia insieme alla sua famiglia. Papà Alaa, mamma Wesam, la sorella di 19 anni e i fratelli di 15 e 12 si sono potuto trasferire con Nour a Firenze per permettere a lei di curarsi e di vivere, a loro di ricominciare in una terra di pace e accoglienza.
Su richiesta della Prefettura di Firenze, la Fondazione Giovanni Paolo II i primi di ottobre ha trovato
per loro una casa grazie all’ospitalità offerta da don Roberto nella canonica di Sant’Agata in Arfoli a Reggello. Una piccola, ma grandissima comunità ha allargato le braccia e ha accolto nuovi membri di una grande famiglia.
Nour ha potuto ricominciare a curarsi e, insieme ai fratelli più piccoli, ha ripreso a frequentare la scuola dopo due anni di stop causato dalla guerra. La sorella maggiore si iscriverà all’Università. I genitori stanno imparando l’italiano per poter trovare lavoro nella loro nuova “watan”, patria.
La loro testimonianza è stata raccontata da alcune testate giornalistiche, tra cui un servizio del Tg3 della Rai.

Da metà novembre, la famiglia di Alaa e Wesam ha accolto altri inquilini nella canonica di Sant’Agata: il piccolo Qasem, 4 anni, e la sua mamma Islam, anche loro arrivati in Italia dalla Striscia di Gaza per cure mediche fondamentali per il bambino. È stata messa a loro disposizione una camera con bagno da dove ripartire.
La Fondazione Giovanni Paolo II continuerà a sostenere le due famiglie in tutte le loro necessità. Anche tu puoi dare una mano, con una donazione, anche di pochi euro, una tantum o prolungata nel tempo: permetterai alla famiglia di Nour e di Qasem di avere una propria indipendenza e dignità anche economica.
--- Clausola di garanzia di utilizzo responsabile delle donazioni: Nel caso in cui, per motivi indipendenti dalla volontà della fondazione, l’accoglienza della famiglia non potesse proseguire, i fondi raccolti verranno destinati a progetti analoghi di accoglienza e supporto a famiglie vulnerabili, sempre gestiti dalla Fondazione Giovanni Paolo II. In ogni caso, sarà garantita la massima trasparenza sull’utilizzo delle donazioni.