{"id":18533,"date":"2022-11-11T18:45:03","date_gmt":"2022-11-11T17:45:03","guid":{"rendered":"https:\/\/fondazione.urbanstudiosdemo.com\/?p=18533"},"modified":"2022-11-11T18:45:03","modified_gmt":"2022-11-11T17:45:03","slug":"beirut-dopo-due-mesi-e-ancora-emergenza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/fondazionegiovannipaolo.org\/beirut-dopo-due-mesi-e-ancora-emergenza\/","title":{"rendered":"Beirut: dopo due mesi \u00e8 ancora emergenza"},"content":{"rendered":"

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<\/div>\n<\/div>\n[vc_column_text]Le immagini della terribile esplosione che il 4 agosto ha distrutto\u00a0Beirut\u00a0<\/strong>hanno fatto il giro del mondo. Per giorni Tv e giornali non hanno parlato che del disastro.\u00a0Ora\u00a0su Beirut \u00e8 calato nuovamente il silenzio, ma nella capitale libanese, ancora oggi,\u00a0c\u2019\u00e8 bisogno di tutto<\/strong>.<\/p>\n

Gi\u00e0 prima della catastrofe, i libanesi avevano visto aumentare dell\u201980% i costi dei prodotti alimentari ma adesso manca anche il cibo, perch\u00e8 l\u2019esplosione ha distrutto le riserve di grano conservate al porto. La rete idrica della citt\u00e0 \u00e8 stata danneggiata dall\u2019esplosione e ancora adesso in alcune zone c\u2019\u00e8 bisogno di acqua potabile, di kit per l’igiene personale cos\u00ec come di mascherine e disinfettanti.\u00a0Diversi ospedali\u00a0sono stati rasi al suolo o parzialmente distrutti<\/strong>, mentre quelli ancora in piedi sono sovraffollati a causa del COVID-19, senza dimenticare che la sanit\u00e0 in Libano \u00e8 a pagamento e che ad oggi \u00e8 diventato praticamente\u00a0impossibile trovare i medicinali<\/strong>\u00a0o accedere alle cure mediche di base. Molte case sono ancora a rischio crollo, migliaia e migliaia di persone dormono ancora per strada e hanno bisogno di un riparo, vestiti e coperte. Tra loro, ci sono circa\u00a080.000 bambini rimasti senza casa<\/strong>, che non solo hanno bisogno dei beni di prima necessit\u00e0, ma anche di interventi mirati a garantire un\u2019educazione e il supporto psicologico.<\/p>\n

I nostri partner\u00a0si sono immediatamente attivati per rispondere agli innumerevoli bisogni presenti. La Fondazione Giovanni Paolo II ha risposto subito, aiutando i giovani del \u201cGruppo Apostolico Mariano\u201d che sono scesi in strada armati di scope e pale per\u00a0rimuovere i detriti dalle strade<\/strong>\u00a0e dalle abitazioni, ma non basta. Occorre fare di pi\u00f9 perch\u00e9 le famiglie che si rivolgono a noi crescono ogni giorno, i bisogni si moltiplicano e non possiamo voltarci dall\u2019altra parte.<\/p>\n

Per questo stiamo supportando economicamente \u201cMessaige De Paix\u201d ed \u201cEqual\u201d, due associazioni che si stanno impegnando nella\u00a0distribuzione di cibo e pasti caldi<\/strong>\u00a0e si stanno occupando di assistere le persone per trovare un\u00a0alloggio, coperte e vestiti<\/strong>\u00a0adatti alla stagione invernale che \u00e8 alle porte. Grazie a \u201cInsan\u201d e all\u2019 \u201cAssociazione San Vincenzo de Paoli\u201d stiamo invece curando la parte sanitaria, con la consegna di\u00a0medicinali, di kit igienici e forniture per bambini e neonati<\/strong>\u00a0(latte in polvere e pannolini). La Fondazione quindi \u00e8 gi\u00e0 presente e attiva sul campo e stiamo lavorando per organizzare, sempre con l\u2019aiuto di questi preziosi collaboratori, i futuri interventi di\u00a0supporto scolastico e psicologico per i bambini<\/strong>.<\/p>\n

Il popolo di Beirut, i cristiani di Beirut, hanno bisogno di noi<\/strong>. Non possiamo abbandonarli, non dobbiamo permettere che vengano dimenticati. Grazie al vostro aiuto potremo continuare a essere al loro fianco, per uscire dall\u2019incubo di questa emergenza continua.[\/vc_column_text][vc_empty_space height=”50px”]

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