{"id":18698,"date":"2022-11-11T19:39:39","date_gmt":"2022-11-11T18:39:39","guid":{"rendered":"https:\/\/fondazione.urbanstudiosdemo.com\/?p=18698"},"modified":"2022-11-11T19:40:01","modified_gmt":"2022-11-11T18:40:01","slug":"cosi-bassam-salvera-aleppo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/fondazionegiovannipaolo.org\/cosi-bassam-salvera-aleppo\/","title":{"rendered":"Cos\u00ec Bassam salver\u00e0 Aleppo"},"content":{"rendered":"

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\u00abNon lo riconosci?\u00bb. Ero appena arrivato nel convento francescano di Aleppo quando un ragazzo alto, giovane, con gli occhiali grandi, una camicia sgargiante e un sorriso che mi colp\u00ec, mi abbracci\u00f2 forte. Era Riad Jallouf e lo conoscevo. Ci eravamo incontrati anni prima con sua moglie Kinda Tauil. Quel lungo abbraccio ad Aleppo \u00e8 stata l\u2019unica \u00abinfrazione\u00bb che ho fatto alle regole anti-Covid. \u00c8 dallo scorso marzo che non abbraccio nessuno, se non i miei familiari.<\/span><\/span><\/span><\/p>\n

Quando li avevo conosciuti, Riad e Kinda portavano ancora il lutto, erano vestiti di nero, la loro casa era buia, l\u2019unica luce illuminava una foto piccola, a colori, del loro unico figlio ucciso da un cecchino a soli otto anni. Mi trovai di fronte un uomo diverso. \u00abA Pasqua, la notte di Pasqua siamo rinati. Abbiamo pensato che nostro figlio dal Paradiso voleva che noi continuassimo a vivere per lui, per tutti i bambini di Aleppo. Abbiamo un figlio, siamo tornati alla vita, e lo dobbiamo a Bassam e al Signore Risorto\u00bb. Disse tutto di corsa come si fa con un amico al quale devi raccontare tante cose in pochi secondi. Avevano ricominciato a vivere, anche questo sta accadendo ad Aleppo, in Siria.<\/span><\/span><\/span><\/p>\n

Sono stati oltre 24.000 i bambini e le bambine uccisi in Siria. Durante \u201cla battaglia di Aleppo\u201d, dal 19 luglio 2012 al 22 dicembre 2016 i cecchini li hanno colpiti mentre andavano a scuola, mentre erano a giocare negli oratori, mentre camminavano radente ai muri con i loro genitori. Bassam \u00e8 stato ucciso mentre era all\u2019oratorio e stava giocando con i suoi compagni. Era l\u2019unico figlio di una giovane coppia, che \u00abvedeva in lui l\u2019amore, la vita che regalava felicit\u00e0 nel vederlo crescere\u00bb. Bassam, come migliaia di altri bambini e bambine, uccisi, mutilati, colpiti solo perch\u00e9 bambini. Uccisi per uccidere il futuro del Paese. Ora Bassam rappresenta veramente \u00abil seme che caduto in terra muore e d\u00e0 frutto, molto frutto\u00bb. Suo pap\u00e0 e sua mamma hanno ripreso a vivere e a costruire una citt\u00e0 dove la guerra non ci sia pi\u00f9. I bambini hanno ripreso ad andare a scuola, non senza difficolt\u00e0 perch\u00e9 ciascuno \u00e8 ritornato nella propria classe ma chi ha subito traumi psicologici o fisici lo sta facendo con molta difficolt\u00e0. Chi per anni ha vissuto senza toccare un libro e una penna, rischia di perdere anni di scuola. Le classi sono troppo numerose e chi resta indietro viene escluso. I francescani, con tanti volontari, stanno aiutando anche nel recupero scolastico.<\/span><\/span><\/span><\/p>\n

Dopo la fine della guerra, era inutile provare a giocare a calcio con i bambini qui ad Aleppo. I ragazzi pensavano che quella cosa colorata che rotolava sull\u2019asfalto fosse una bomba, un ordigno pronto a esplodere, a uccidere. I colori, la musica, il teatro, il cinema era spariti assorbiti dagli spari, dalle esplosioni, dai missili che colpivano ovunque: chiese, moschee, case e interi palazzi. Dopo due anni, la terapia del gioco sta dando i suoi frutti. Il convento dei francescani, di sant\u2019Antonio da Padova, si trova nel centro della citt\u00e0 e i francescani vi hanno costruito, nel grande giardino che lo circonda, campi da calcio, da basket e soprattutto una grande piscina che, durante l\u2019estate, si popola di migliaia e migliaia di bambine e bambine di ogni et\u00e0. Musulmani e cristiani provano a ritrovare il sorriso con due schizzi d\u2019acqua e una merenda fatta insieme: settantamila le presenze nella scorsa estate, la seconda dopo la fine della guerra. \u00c8 una terapia che vede coinvolti molti giovani che con la musica, il teatro, la pittura, il disegno, lo sport hanno individuato percorsi di recupero. Li guida una giovane dottoressa musulmana, Binan, insieme ad abuna Firas Lutfi, Ministro regionale dell\u2019area di S. Paolo che comprende Libano, Siria e Giordania della Custodia di Terra Santa.<\/span><\/span><\/span><\/p>\n

Renato Burigana<\/span><\/b><\/span><\/span><\/p>\n

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