{"id":18745,"date":"2022-11-11T19:53:53","date_gmt":"2022-11-11T18:53:53","guid":{"rendered":"https:\/\/fondazione.urbanstudiosdemo.com\/?p=18745"},"modified":"2022-11-14T16:10:48","modified_gmt":"2022-11-14T15:10:48","slug":"conoscere-per-riconciliare-paolo-vi-il-tantur-institute-e-la-bethlehem-university","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/fondazionegiovannipaolo.org\/conoscere-per-riconciliare-paolo-vi-il-tantur-institute-e-la-bethlehem-university\/","title":{"rendered":"Conoscere per riconciliare: Paolo VI, il Tantur Institute e la Bethlehem University"},"content":{"rendered":"

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di Riccardo Burigana<\/span><\/span><\/p>\n

Uno dei frutti del \u201cpellegrinaggio\u201d di Paolo VI in Terra Santa fu l\u2019impegno a creare delle realt\u00e0 in grado di favorire un dialogo fondato sulla conoscenza e di promuovere una sempre migliore comprensione della propria identit\u00e0 proprio nel confronto con le altre tradizioni religiose, a cominciare dalle diverse confessioni cristiane, soprattutto quelle che arricchiscono la Chiesa Cattolica. Si trattava di rilanciare una delle idee centrali del Concilio Vaticano II, cio\u00e8 la necessit\u00e0 di costruire un dialogo che andasse oltre la condivisione di esperienze quotidiane, puntando a una conoscenza della complessit\u00e0 dell\u2019universo religioso, che prendesse le mosse dalla condivisione della pluralit\u00e0 di confessioni cristiane, superando il clima di contrapposizione e di pregiudizi che aveva segnato, almeno a livello ufficiale, il cristianesimo. <\/span><\/span><\/p>\n

In Terra Santa questa idea assumeva una valenza del tutto particolare per il passato e per il presente della regione, con un elemento peculiare che era costituito dai rapporti con l\u2019ebraismo, sui quali pesava la memoria della tragedia della Shoah, sulla quale, anche in Israele, si faceva fatica a avviare un processo di storicizzazione, come apparve evidente anche dalle reazioni al dibattito conciliare per la redazione di uno schema che affrontasse la relazione tra Chiesa cattolica e popolo ebraico in un orizzonte ecumenico.<\/span><\/span><\/p>\n

Proprio nella prospettiva di definire e di approfondire il dialogo ecumenico in Terra Santa in modo da offrire degli elementi per la comprendere l\u2019universo cristiano, per favorire un dialogo con le religioni abramitiche e per offrire un contributo per la pace, si colloca la fondazione del Tantur Ecumenical Institute<\/i>. Pensato dal padre statunitense Theodore Martin Hesburgh (1917-1915), con il sostegno della University of Notre Dame e di molti benefattori, il Tantur Institute venne inaugurato nel 1972, anche se i lavori si erano conclusi nel 1967, ma le conseguenze della guerra araboisraeliana del 1967 portarono al rinvio della sua apertura. Da allora, come \u00e8 stato ricordato anche in occasione del convegno \u00abHope of unity: living ecumenism today\u00bb (26-27 ottobre 2002), in occasione del 40\u00b0 anniversario della sua apertura, il Tantur Institute \u00e8 divenuto un luogo di studio e di esperienza in campo ecumenico, ospitando migliaia di studiosi appartenenti a diverse confessioni cristiane, con l\u2019intento di promuovere una ricerca teologica strettamente legata a una testimonianza quotidiana della fede in Cristo, attraverso la quale rafforzare il cammino per l\u2019unit\u00e0 della Chiesa. Il Tantur, anche per la sua posizione tra Gerusalemme e Betlemme, \u00e8 un\u2019oasi di incontro, di studio, di preghiera e di ospitalit\u00e0 che, fin dalla fondazione, ha voluto essere un luogo aperto a uomini e donne da tutto il mondo.<\/span><\/span><\/p>\n

Su un piano pi\u00f9 strettamente legato alla conoscenza della ricchezza e della complessit\u00e0 delle tradizioni cristiane si colloca la fondazione della Bethlehem University<\/i> che risale al 1973, a quasi un decennio dalla visita di Paolo VI, anche se le origini di un istituto cattolico di alta formazione a Betlemme sono molto pi\u00f9 antiche. Alla fine del XIX secolo, infatti, i Fratelli Cristiani decisero di aprire una serie di scuole nel Medio Oriente, dall\u2019Egitto, al Libano, alla Giordania, con un intento che andava ben oltre l\u2019attivit\u00e0 missionaria, dal momento che appariva, allora, centrale l\u2019istanza di formare i cristiani, pur di tradizioni diverse, della regione. Una di queste scuole venne aperta a Betlemme iniziando una tradizione che riusc\u00ec a sopravvivere, pur tra mille difficolt\u00e0, radicandosi a tal punto che da questa esperienza si cominci\u00f2 a pensare la creazione di una vera e propria Universit\u00e0, dopo l\u2019impulso dato da Paolo VI, che voleva offrire ai palestinesi, non solo ai cristiani, un luogo di alta formazione. Dalla sua fondazione la Bethlehem University, anche grazie ai rapporti internazionali che ha saputo creare, \u00e8 diventata un luogo di formazione e di riflessione che ha alimentato l\u2019idea che Betlemme e il suo patrimonio culturale, non semplicemente religioso, appartengono al mondo in uno spirito di dialogo e di accoglienza che possono aiutare il processo di pace.<\/span><\/span><\/p>\n

Nel corso degli anni, soprattutto negli ultimi anni alla luce delle vicende che sembravano aver allontanato il progetto per la costruzione della pace in Terra Santa, relegandola nella soffitta delle utopie, i due istituti hanno proseguito, pur tra le crescenti difficolt\u00e0, la loro azione indicando una prospettiva che \u00e8 andata al di l\u00e0 della conoscenza per il dialogo per promuovere una cultura del dialogo in grado di alimentare processi di riconciliazione delle memorie, come primo passo per il superamento delle violenze che inaridiscono la vita di uomini e di donne.<\/span><\/span><\/p>\n

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