{"id":18777,"date":"2022-11-12T12:58:47","date_gmt":"2022-11-12T11:58:47","guid":{"rendered":"https:\/\/fondazione.urbanstudiosdemo.com\/?p=18777"},"modified":"2022-11-12T13:08:36","modified_gmt":"2022-11-12T12:08:36","slug":"una-chiesa-per-lunita-la-chiesa-luterana-in-giordania-e-terra-santa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/fondazionegiovannipaolo.org\/una-chiesa-per-lunita-la-chiesa-luterana-in-giordania-e-terra-santa\/","title":{"rendered":"Una Chiesa per l\u2019unit\u00e0: la Chiesa Luterana in Giordania e Terra Santa"},"content":{"rendered":"

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di Riccardo Burigana<\/span><\/span><\/span><\/span><\/span><\/p>\n

La Chiesa Luterana in Giordania e Terra Santa (Evangelical Lutheran Church in Jordan and the Holy Land – ELCJHL) da anni \u00e8 impegnata nella promozione dell\u2019unit\u00e0 dei cristiani in Medio Oriente, con un\u2019attenzione particolare per la costruzione della pace, grazie al contributo dei cristiani, chiamati a testimoniare, insieme, l\u2019amore misericordioso di Dio che aiuta la riconciliazione delle memorie.<\/span><\/span><\/span><\/span><\/span><\/p>\n

La storia della presenza dei luterani \u00e8 relativamente recente, infatti risale alla meta del XIX secolo, quando i missionari tedeschi e anglosassoni iniziarono un\u2019opera di sostegno alle comunit\u00e0 cristiane, gi\u00e0 presenti nell\u2019area. Ben presto la presenza di questi missionari determin\u00f2 una nuova stagione di evangelizzazione, rivolta a tutti gli abitanti della regione, con lo scopo di creare una comunit\u00e0 protestante. I primi frutti di questa opera furono la costituzione di una serie di comunit\u00e0 locali che nel 1841 furono unite in una diocesi anglicana-luterana che gi\u00e0 nel 1845 apr\u00ec un ospedale, mentre nel 1851 prese l\u2019avvio il progetto per la creazione di una scuola femminile, la prima della regione e nel 1860 venne inaugurato un orfanotrofio. L\u2019esperienza di una chiesa locale, formata da luterani e anglicani, si interruppe nel 1866 per ragioni politiche, cio\u00e8 per la politica prussiana per la creazione di un impero tedesco, con una spinta nazionalista che investiva anche le comunit\u00e0 religiose tedesche nel mondo, anche se era ormai evidente che erano diverse le prospettive luterane da quelle anglicane nella regione. I luterani erano interessati alla creazione di strutture educative e sociali nella convinzione che questo fosse la strada per alleviare i bisogni materiali e spirituali degli uomini e delle donne della regione. Per decenni questa attivit\u00e0 port\u00f2 a una lenta crescita dei membri della comunit\u00e0 che solo dopo la fine della seconda Guerra Mondiale cominci\u00f2 a dotarsi di una struttura autonoma. <\/span><\/span><\/span><\/span><\/span><\/p>\n

Il 7 maggio 1959 il re Hussein approv\u00f2 il riconoscimento della Chiesa Evangelica Luterana in Giordania che, nel corso degli anni, cominci\u00f2 a crescere, anche per l\u2019accoglienza ai profughi dallo Stato d\u2019Israele. Al tempo stesso la Chiesa luterana di Giordania aveva iniziato un percorso per la trasformazione di una Chiesa di missionari a una Chiesa locale tanto che nel 1974 entr\u00f2 a far parte della Federazione Luterana Mondiale, istituita nel 1947. Nel 1979 venne eletto il primo vescovo palestinese, il reverendo Daoud Haddad, che divenne un punto di riferimento non solo per i luterani della regione per il suo impegno per il dialogo ecumenico, rafforzando un cammino che doveva poteva diventare una delle peculiarit\u00e0 della Chiesa luterana di Giordania, che nel 2005 aggiunse al suo nome \u201cTerra Santa\u201d in modo da rendere ancora pi\u00f9 esplicita l\u2019idea di una cura pastorale che comprendesse non solo pi\u00f9 la Giordania ma anche lo stato di Israele e l\u2019Autorit\u00e0 Palestinese, riaffermando la priorit\u00e0 dell\u2019impegno ecumenico per la pace nella regione.<\/span><\/span><\/span><\/span><\/span><\/p>\n

\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0 Questa vocazione ecumenica per la pace assunse una nuova dimensione, nel 1998, con la nomina a vescovo del rev. Younan Munib, da sempre impegnato negli organismi ecumenici internazionali, a partire dal Consiglio delle Chiese Cristiane del Medio Oriente fino al Consiglio Ecumenico delle Chiese, che accolse la Chiesa luterana di Giordania e Terra Sante nel 2013, proprio durante il ventennio di presidenza del vescovo Munib. Questi, nel 2010, venne chiamato alla presidenza della Federazione Luterana Mondiale, che raccoglieva 148 membri in 99 Paesi, con l\u2019incarico di guidare i luterani nel tempo della preparazione e alla celebrazione del 500\u00b0 anniversario dell\u2019inizio della Riforma (1517-2017). Proprio grazie al vescovo Munib questo anniversario divenne un\u2019occasione ecumenica, particolarmente feconda per il ripensamento dei rapporti tra cristiani, con un rinnovato impegno per una testimonianza comune della Parola di Dio, cos\u00ec come venne detto e sottoscritto nella preghiera ecumenica di Lund (31 ottobre 2016), presieduta dal vescovo Munib e da papa Francesco.<\/span><\/span><\/span><\/span><\/span><\/p>\n

Proprio da presidente della Federazione Luterana Mondiale il vescovo Munib intervenne, nel febbraio 2017, a Firenze, a un convegno per il 500\u00b0 anniversario dell\u2019inizio della Riforma, all\u2019interno di un progetto internazionale di ricerca storico-religiosa, Rileggere la Riforma, coordinato dal Centro Studi per l\u2019Ecumenismo in Italia; in quell\u2019occasione il vescovo Munib pronunci\u00f2 un intervento, Re-reading the Reformation, pubblicato sulla rivista della Fondazione Giovanni Paolo II, \u00abColloquia Mediterranea\u00bb [7 (2017), pp. 9-18], con il quale la commemorazione comune della Riforma doveva aprire strade nuove alla testimonianza ecumenica, soprattutto per la costruzione della pace, radicata sui valori cristiani del dialogo, dell\u2019accoglienza e della condivisione.<\/span><\/span><\/span><\/span><\/span><\/p>\n

Alla guida della Chiesa Luterana della Giordania e della Terra Santa, che ha la sua sede nella Chiesa del Redentore, a Gerusalemme, il 12 gennaio 2018 \u00e8 stato eletto il vescovo Sani Ibrahim Charlie \u201cBarhoum\u201d Azar, che ha proseguito l\u2019opera del suo predecessore, il vescovo Munib, per un impegno concreto e quotidiano nella costruzione della pace come impegno prioritario dei cristiani, chiamati a essere \u201csale del mondo\u201d.<\/span><\/span><\/span><\/span><\/span><\/p>\n

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