{"id":18837,"date":"2022-11-12T13:30:35","date_gmt":"2022-11-12T12:30:35","guid":{"rendered":"https:\/\/fondazione.urbanstudiosdemo.com\/?p=18837"},"modified":"2022-11-14T16:07:52","modified_gmt":"2022-11-14T15:07:52","slug":"padre-ibrahim-faltas-nel-dramma-di-siria-e-libano-regaliamo-una-speranza-ai-bambini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/fondazionegiovannipaolo.org\/padre-ibrahim-faltas-nel-dramma-di-siria-e-libano-regaliamo-una-speranza-ai-bambini\/","title":{"rendered":"Padre Ibrahim Faltas: \u201cNel dramma di Siria e Libano regaliamo una speranza ai bambini\u201d"},"content":{"rendered":"

[vc_row][vc_column]

\n\t
<\/div>\n<\/div>\n[vc_column_text]Di Renato Burigana<\/span><\/span><\/span><\/span><\/span><\/span><\/p>\n

Abuna Ibrahim Faltas, frate francescano, \u00e8 nato ad Alessandria d\u2019Egitto nel 1964 ed \u00e8 stato ordinato sacerdote nel 1992. Fa parte della Custodia di Terra Santa. Attualmente vive a Gerusalemme. \u00c8 direttore delle scuole della Custodia di Terra Santa, consigliere della stessa Custodia, direttore della Casa Nova di Gerusalemme e membro della Fondazione Giovanni Paolo II di cui \u00e8 stato uno dei fondatori. E\u0300 stato viceparroco a Betlemme, parroco a Gerusalemme e responsabile dello Status Quo della Basilica della Nativit\u00e0. Determinante fu la sua mediazione tra palestinesi e israeliani durante l\u2019assedio alla Basilica della Nativit\u00e0 di Betlemme nel 2002. Profondo conoscitore del Medio Oriente, \u00e8 da sempre in prima linea per la difesa della pace e del dialogo fra i popoli. Padre Ibrahim \u00e8 stato di recente in Siria e in Libano. Giusto sentirlo sulla situazione in quei due Paesi tormentati.<\/span><\/span><\/span><\/p>\n

    \n
  • Lei ha visitato le comunit\u00e0 di Aleppo e quelle di Beirut. Come ha trovato le due citt\u00e0, gli abitanti, e soprattutto i bambini dopo oltre un anno e mezzo di Covid, crisi economica e distruzioni a causa della guerra?<\/span><\/b><\/span><\/span><\/li>\n<\/ul>\n

    \u201cSono stati giorni lunghi e intensi, quelli che ho trascorso insieme al Padre Custode Francesco Patton durante il viaggio in Siria e in Libano, ma la fatica \u00e8 stata largamente ricompensata dalla gioia di riabbracciare i nostri frati francescani, che non vedevamo da tempo, e che hanno continuato a mantenere viva la loro presenza nei nostri conventi sia in Libano che in Siria. <\/b>Due Paesi confinanti, che condividono l\u2019assurdit\u00e0 della distruzione, della cancellazione della dignit\u00e0 umana. La Siria con una guerra senza fine. Una guerra a pagamento, che ha visto solo distruzione di interi villaggi, abitazioni, che ha costretto milioni di siriani a trovare un futuro all\u2019estero. Il Libano, Paese che sino agli anni Ottanta ha vissuto una fiorente economia, ma che ha subito la guerra della corruzione e di politiche economiche sbagliate, che hanno messo in ginocchio il Paese, e l\u2019esplosione al porto di Beirut del 2020, hanno completamente distrutto, socialmente ed economicamente, il Paese. Sia in Siria sia in Libano a pagare il prezzo pi\u00f9 alto sono i bambini, perch\u00e9 in questa situazione la loro infanzia \u00e8 privata del diritto che ogni bambino al mondo deve avere: il diritto di avere una casa, una famiglia, il cibo, l\u2019istruzione, di giocare e di essere aiutato nella sua crescita con serenit\u00e0 e affetto per entrare nel mondo. I nostri frati in Siria e in Libano fanno un lavoro enorme, per cercare di raggiungere ogni famiglia e ogni bambino, per dare loro accoglienza e fraternit\u00e0, aiutando tutti a una vita dignitosa, per guardare il futuro con occhi nuovi e con il cuore carico di speranza\u201d.<\/span><\/span><\/span><\/p>\n

      \n
    • I francescani della Custodia di Terra Santa sono sempre stati accanto alle popolazioni del Medio Oriente, da oltre 800 anni. Le persone vi vogliono bene e sanno quanto siete importanti per la pace, lo sviluppo, l\u2019assistenza ai pi\u00f9 poveri. A Beirut avete uno dei conventi \u00abstorici\u00bb di tutta l\u2019area. Ha subito gravi danni dall\u2019esplosione del 4 agosto 2020, come \u00e8 adesso?<\/span><\/b><\/span><\/span><\/li>\n<\/ul>\n

      \u201cL\u2019esplosione del 4 agosto al porto di Beirut \u00e8 stata l\u2019apice di una situazione gi\u00e0 disastrosa dal punto di vista economico. Il nostro convento si trova nel quartiere di Gemmayze, poco distante dal porto, e ha subito gravi danni, cos\u00ec come tutti i negozi e le abitazioni circostanti. Pi\u00f9 di ottantamila famiglie sono rimaste senza casa. Nel nostro convento l\u2019esplosione ha fatto crollare parte del tetto, danneggiato seriamente molte stanze e soprattutto la facciata, costruita in uno stile architettonico di grande bellezza. Tutta la nostra comunit\u00e0 \u00e8 rimasta fortemente choccata dalla distruzione, ma i frati non si sono persi d\u2019animo e hanno gi\u00e0 completato tutti i lavori di ricostruzione, per rendere agibile il convento e i locali che vengono utilizzati come centro di accoglienza e punto di riferimento per molti libanesi che vengono. chiedere aiuto. Non dimentichiamo che questo \u00e8 stato possibile grazie anche all\u2019aiuto di molti benefattori, sensibili alla missione che i francescani svolgono in Libano\u201d.<\/span><\/span><\/span><\/p>\n

        \n
      • Come avete trovato la situazione a Beirut, che con i suoi 450.000 abitanti \u00e8 la pi\u00f9 grande e popolosa citt\u00e0 del Libano? Il costo della vita \u00e8 ormai fuori controllo come l\u2019inflazione; la mancanza di elettricit\u00e0 (ci sono stati due blackout totali in pochi giorni), la distruzione di molte case e quartieri, e un Governo che non sembra trovare la strada per uscire da questa situazione?<\/span><\/b><\/span><\/span><\/li>\n<\/ul>\n

        \u201cA Beirut la situazione \u00e8 terribile. Nei giorni in cui sono rimasto l\u00ec, insieme al Custode Padre Francesco Patton e ai frati, siamo rimasti pi\u00f9 volte senza luce. Nel quotidiano la gente \u00e8 costretta ad affrontare varie urgenze: la luce \u00e8 razionata, l\u2019acqua viene distribuita per poche ore al giorno e a giorni alterni, la benzina e il carburante scarseggiano e hanno costi altissimi, mancano le medicine e il latte per i bambini. Tutto \u00e8 in continuo aumento e molte famiglie rasentano la miseria. La disoccupazione \u00e8 altissima al punto che molti libanesi vanno anche in Egitto per cercare lavoro. Un paradosso se pensiamo che negli anni dello splendore erano gli egiziani che ambivano ad andare a lavorare in Libano perch\u00e9 era una terra ricca.\u00a0 \u00c8 un Paese paralizzato, che ha bisogno dell\u2019aiuto di tutta la comunit\u00e0 internazionale, affinch\u00e9 si aiuti la popolazione a creare un Governo che pensi al rilancio e alla rinascita di un Paese ricco di mille risorse storiche e bellezze naturali. L\u2019unico Paese in tutto il Medio Oriente dove convivono diciotto confessioni diverse, cosa che rappresenta una enorme ricchezza\u201d. <\/span><\/span><\/span><\/p>\n

          \n
        • Il Libano, con i suoi quasi sette milioni di abitanti, un milione di profughi iracheni, due milioni di profughi siriani e oltre mezzo milione di rifugiati palestinesi, sta vivendo uno dei momenti pi\u00f9 difficili della sua storia. Cosa possono fare la Comunit\u00e0 europea e l\u2019Italia?<\/span><\/b><\/span><\/span><\/li>\n<\/ul>\n

          \u201c<\/span><\/b>Credo che bisognerebbe ripartire rimettendo ordine a livello governativo, creando una nuova era che si metta in ascolto dei bisogni della popolazione e che sia proiettata allo sviluppo del nuovo Libano, senza dimenticare la questione dei profughi siriani, iracheni e palestinesi che rappresentano il cinquanta per cento della popolazione libanese e vivono con lo status di \u00abrifugiati\u00bb. Il Paese \u00e8 in parte da ricostruire, con infrastrutture che permettano anche di ipotizzare un Libano come centro di un Medio Oriente a sua volta rinnovato e rilanciato\u201d. <\/span><\/span><\/span><\/p>\n

            \n
          • Il Paese dei Cedri, che papa san Giovanni Paolo II chiamava \u00abmessaggio di pace\u00bb, \u00e8 uno dei Paesi pi\u00f9 belli di tutto il Medio Oriente: con il National Museum di Beirut, il Tempio di Bacco a Baalbek, la valle della Beqa\u2019 dalle cantine di vini pregiati, la foresta dei Cedri di Dio, il santuario di San Charbel e quello di nostra Signora del Libano, solo per citare alcune dei luoghi pi\u00f9 affascinanti, potrebbe vivere di turismo. Come aiutare gli europei a riscoprirlo? Il turismo pu\u00f2 essere una strada economica per la sua rinascita?<\/span><\/b><\/span><\/span><\/li>\n<\/ul>\n

            \u201cSicuramente il Paese ha molteplici aspetti per cui si presta a creare un turismo internazionale. Non dimentichiamo che il Libano \u00e8 meta di pellegrinaggio. Negli anni prima del Covid c\u2019era stata una ripresa di gruppi parrocchiali organizzati, che si recavano in Libano per la bellezza della terra, per la spiritualit\u00e0 di San Charbel, monaco dell\u2019ordine libanese dei maroniti, definito il \u00abPadre Pio\u00bb del Libano.\u00a0 Per conoscere anche la storia e pregare al Santuario della Madonna di Harissa, ma anche per scoprire come in questo piccolo Paese convivano tante confessioni diverse. Il turismo, storicamente, \u00e8 sempre stato una fonte importante per le risorse economiche del Paese. Credo che una campagna di comunicazione per far conoscere il Paese vada riproposta a livello internazionale\u201d.<\/i><\/span><\/span><\/span><\/p>\n

              \n
            • Un\u2019ultima domanda: ci stiamo avvicinando al Natale, la festa della nascita di Ges\u00f9. Quale \u00e8 la situazione dei bambini e delle bambine, dei pi\u00f9 piccoli e indifesi dopo questi due anni cos\u00ec terribili?<\/span><\/b><\/span><\/span><\/li>\n<\/ul>\n

              \u201cLa situazione \u00e8 triste. In Siria molti bambini sono orfani, molti abbandonati. In Libano molti bambini vivono la grave crisi economica che ha colpito molte famiglie. Purtroppo, questo lungo periodo di Covid ha un po\u2019 chiuso l\u2019attenzione sui bisogni di questi Paesi, come di altri. Ma il cuore dell\u2019uomo \u00e8 sempre pi\u00f9 grande di qualsiasi evento! Con l\u2019aiuto di benefattori cerchiamo di far vivere un\u2019infanzia felice ai bambini, anche se spesso sono soli. Non possiamo sostituire tutto ci\u00f2 di cui sono stati privati, ma possiamo aiutarli a sperare in un futuro migliore e a sognare che il Natale si avvicina, e che anche il figlio di Dio \u00e8 nato in una mangiatoia\u201d.<\/span><\/span><\/span><\/p>\n

              [\/vc_column_text][vc_empty_space height=”50px”]

              \n\t