{"id":18901,"date":"2022-11-12T13:57:26","date_gmt":"2022-11-12T12:57:26","guid":{"rendered":"https:\/\/fondazione.urbanstudiosdemo.com\/?p=18901"},"modified":"2022-11-12T13:57:26","modified_gmt":"2022-11-12T12:57:26","slug":"uno-sguardo-su-mediterraneo-frontiera-di-pace","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/fondazionegiovannipaolo.org\/uno-sguardo-su-mediterraneo-frontiera-di-pace\/","title":{"rendered":"Uno sguardo su “Mediterraneo frontiera di pace”"},"content":{"rendered":"

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<\/div>\n<\/div>\n[vc_column_text]Dal 23 al 27 febbraio si \u00e8 svolto a Firenze il secondo incontro di riflessione e spiritualit\u00e0 \u00abMediterraneo Frontiera di Pace\u00bb. Il convegno ha seguito, sviluppandole, le linee tracciate alla riunione tenutasi a Bari nel febbraio 2020, quando Papa Francesco aveva affidato un\u2019importante \u00abopera di riconciliazione e di pace\u00bb ai vescovi cattolici delle diocesi che si affacciano sul Mediterraneo. La novit\u00e0 del secondo incontro \u00e8 stata quella di avere a Firenze, negli stessi giorni, molti sindaci del Mediterraneo e ambasciatori convocati dal sindaco di Firenze Dario Nardella.<\/p>\n

I sindaci hanno lavorato in Palazzo Vecchio, mentre i vescovi nella basilica domenicana di Santa Maria Novella. Si sono poi ritrovati insieme sabato 26 e domenica 27 febbraio. Lo scopo dell\u2019intero convegno era\u00a0la scrittura di una Carta redatta insieme dal mondo laico e dai vescovi e patriarchi delle Chiese Cattoliche. Al termine della settimana\u00a0era previsto un incontro congiunto in Palazzo Vecchio,\u00a0con Papa Francesco che avrebbe poi incontrato alcuni profughi, nella sala d\u2019Arme di Palazzo Vecchio, e presieduto la Messa nella basilica di Santa Croce. Purtroppo, l\u2019aggravarsi di un\u2019acuta gonalgia ha costretto Papa Francesco a rimanere in Vaticano e a non presiedere a celebrazione eucaristica di domenica 27 febbraio.<\/p>\n

I luoghi storici della politica e della cristianit\u00e0 fiorentina hanno fatto da cornice all\u2019evento: la Basilica domenicana di Santa Maria Novella, dove i domenicani sono presenti da ottocento anni; Palazzo Vecchio, sede del Comune; e la Basilica francescana di Santa Croce, che aveva ospitato nell\u2019ottobre nel 1955 la celebrazione della Messa presieduta dall\u2019allora arcivescovo di Firenze, cardinal Elia Dalla Costa, con i sindaci convocati dal sindaco La Pira in Palazzo Vecchio. La foto della stretta di mano del sindaco di Mosca e dell\u2019arcivescovo Dalla Costa fece il giro del mondo.<\/p>\n

La citt\u00e0 di Firenze \u00e8 stata scelta come sede per il secondo convegno\u00a0dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, proprio per la sua storia. Infatti\u00a0negli anni \u201850 e \u201860 si tennero a Firenze i \u00abColloqui Mediterranei\u00bb, organizzati dal Sindaco Giorgio La Pira, oggi proclamato dalla Chiesa Venerabile, allo scopo di favorire relazioni internazionali tese alla costruzione della pace e del dialogo fra i popoli che abitano sulle sponde del Mediterraneo. Nell\u2019ottobre del 1955\u00a0La Pira convoc\u00f2 a Firenze, in Palazzo Vecchio, i sindaci delle principali citt\u00e0 del mondo proprio per affrontare il tema della pace, negli anni della guerra fredda.<\/p>\n

Nell\u2019ottobre del 1986\u00a0papa Giovanni Paolo II, nell\u2019Angelus\u00a0proclamato dal sagrato di Santa Croce, promosse, incontrando i giovani che gremivano la piazza, i valori del dialogo intergenerazionale. Perci\u00f2, a partire da questa eredit\u00e0, la citt\u00e0 \u00e8 stata in grado di raccogliere il mandato \u00abbarese\u00bb e dare il via ai lavori.<\/p>\n

Chiunque abbia avuto la fortuna di assistere al convegno dai locali della basilica di\u00a0Santa Maria Novella ha notato il clima di grande dialogo e di fratellanza che ha animato il confronto fra i vescovi e i patriarchi presenti.<\/p>\n

Nonostante, infatti, vescovi e sindaci lavorassero in sedi separate e su temi differenti, appariva evidente come queste linee parallele stessero convergendo verso un unico risultato, concretizzato nella Carta di Firenze. Ed \u00e8 proprio da questo dialogo fra vescovi e sindaci che sono scaturite le affermazioni contenute nella \u00abCarta di Firenze\u00bb, solennemente sottoscritta dal sindaco Dario Nardella e dall\u2019arcivescovo Gualtiero Bassetti.<\/p>\n

Passato e presente. In apertura dei lavori il Presidente del Consiglio Italiano\u00a0Mario Draghi\u00a0ricordava i Colloqui Mediterranei, rievocando lo spirito profetico e le intuizioni politiche di Giorgio La Pira, sostenendo che \u00able nazioni che si affacciano sul mare hanno un destino comune; che il dialogo tra le religioni di Abramo [\u2026] sia necessario per il mantenimento della pace\u00bb. Come il Presidente del Consiglio, anche il Sindaco Nardella ha citato La Pira utilizzando una frase ancora oggi fondamentale: \u00abunire le citt\u00e0 per unire le nazioni\u00bb. Anche l\u2019arcivescovo di Firenze, Cardinale Giuseppe Betori, ha richiamato l\u2019importanza di porre le \u00abradici nel pensiero e nell\u2019opera di Giorgio La Pira\u00bb. In ogni conversazione e conferenza stampa in Santa Maria Novella si avvertiva il continuo riferimento a quello spirito ecumenico ben espresso dalle amministrazioni fiorentine del secondo dopoguerra. Non \u00e8 un caso che proprio il primo punto della Carta di Firenze menzioni esplicitamente l\u2019ispirazione \u00aball\u2019eredit\u00e0 di Giorgio La Pira, l\u2019ex Sindaco di Firenze, che negli anni Cinquanta promuoveva il dialogo interculturale e interreligioso tra le Citt\u00e0, e in particolare tra le Citt\u00e0 del Mediterraneo\u00bb.<\/p>\n

Sia i vescovi che i sindaci non si sono lasciati trascinare da prospettive nostalgiche. Al contrario, l\u2019esperienza passata \u00e8 stata sempre rievocata come ponte strategico per comprendere le complessit\u00e0 del presente e per progettare efficaci linee operative.<\/p>\n

In quest\u2019ottica si inserisce anche l\u2019intervento del Prof. Possieri\u00a0dell\u2019Universit\u00e0 degli Studi di Perugia\u00a0che ha incitato i vescovi a discutere sul ruolo della cristianit\u00e0 nelle citt\u00e0 per combattere le nuove solitudini e le antiche discriminazioni, per diffondere\u00a0pace nelle \u00abcitt\u00e0 senza volto\u00bb. Le riflessioni sulla centralit\u00e0 del Mediterraneo hanno prodotto nuove considerazioni attorno al ruolo che i popoli possono avere nel dialogo interreligioso, nello sviluppo di una educazione condivisa e nella difesa degli ambienti a rischio. La Carta di Firenze, infatti, riconosce \u00abl\u2019importanza di creare programmi universitari comuni\u00bb, di \u00abpromuovere opportunit\u00e0 di lavoro di qualit\u00e0 per le categorie svantaggiate (giovani e donne)\u00bb e invoca \u00abche i Governi adottino regole certe e condivise per proteggere l\u2019ecosistema mediterraneo al fine di promuovere una cultura circolare del Mediterraneo in armonia con la natura e con la nostra\u00a0storia\u00bb.<\/p>\n

Mediterraneo ed Europa. La seconda coordinata non poteva che essere geografica. Durante le giornate di lavoro nella Basilica di Santa Maria Novella giungevano le tragiche notizie che provenivano da oriente. Purtroppo, la crisi in Ucraina si stava in quei giorni aggravando\u00a0fino a portare all\u2019invasione da parte della Russia\u00a0e i vescovi non potevano che rimanere in attento ascolto delle esigenze dei popoli dell\u2019est Europa.<\/p>\n

Ecco perch\u00e9, anche alla luce della tragica invasione dell\u2019Ucraina, in Santa Maria Novella non si \u00e8 avvertita la necessit\u00e0 di modificare le tematiche all\u2019ordine del giorno, le quali al contrario apparivano ancora pi\u00f9 urgenti. La stessa Carta di Firenze attesta che sindaci e vescovi sono consapevoli del fatto \u00abche il Mediterraneo \u00e8 stato storicamente il crocevia delle culture europee e dell\u2019Asia occidentale, dell\u2019emisfero settentrionale e meridionale e che pu\u00f2 ricoprire un ruolo cruciale per la pace e lo sviluppo delle nazioni attraverso la cooperazione tra le sue citt\u00e0 e le sue comunit\u00e0 religiose\u00bb. Non solo questo: riconosce anche che \u00able politiche migratorie nel Mediterraneo e alle frontiere devono sempre rispettare i diritti umani fondamentali\u00bb. In altre parole, Mediterraneo \u00e8 Europa e viceversa. Perci\u00f2\u00a0garantire la pace nel\u00a0Mare Nostrum\u00a0\u00e8 un prerequisito indispensabile per promuovere un\u2019intesa disarmata fra i paesi del Vecchio Continente.<\/p>\n

Ed \u00e8 in questo mare \u2013 come ha sottolineato il cardinale Bassetti, nell\u2019omelia di domenica che ha concluso il Convegno \u2013 che il\u00a0Vangelo\u00a0\u00abha compiuto i suoi primi passi\u00bb, contribuendo alla formazione di un\u2019Europa profondamente innestata sui valori del cristianesimo. \u00abAnche oggi\u00bb – ha proseguito Bassetti – \u00ab[la Parola di Dio] non ci aliena dalla realt\u00e0, ma al contrario ci chiede di andare al cuore dei problemi e di porre cos\u00ec le basi per un mondo migliore\u00bb.<\/p>\n

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