Come San Giovanni Paolo II crediamo che non ci possa essere “pace senza giustizia” e che la miseria e la disperazione siano gli ingredienti principali del fondamentalismo e della violenza. Per questo vogliamo essere operatori di pace, garantendo l’inclusione sociale di ogni persona, favorendo lo sviluppo economico e culturale dei popoli e dei territori, principalmente in Terra Santa e Medio Oriente, così come nel nostro paese.
Realizziamo interventi di carattere sociale, nell’ambito dell’educazione, della formazione professionale e dei servizi sanitari, attraverso dei progetti che non abbiano carattere occasionale o assistenziale ma che mirino a produrre impatti efficaci e duraturi, investendo sulle competenze e sulle capacità delle popolazioni locali per favorire il miglioramento delle loro condizioni di vita.
Lo facciamo grazie a un forte radicamento sui territori in cui operiamo, grazie alla preziosa collaborazione di numerosi partner locali e internazionali.
Domenica, 24 Agosto 1997, Mons. Luciano Giovannetti guida 600 fedeli nel primo pellegrinaggio in Terra Santa della Diocesi di Fiesole. Alle porte di Betlemme vengono bloccati: l’esercito israeliano nega l’ingresso nella città.
Le trattative coi militari sono infruttuose, così i pellegrini scendono dai pullman e iniziano a celebrale lì la liturgia del Natale, rivolti verso Betlemme. Si aggregano altre persone, diventano più di mille.
L’atmosfera è raccolta, canti e preghiere. I pellegrini scambiano il gesto di pace coi soldati. Arrivano televisioni e giornalisti. All’improvviso un “miracolo” di Natale in piena estate: arriva l’ordine di aprire il varco. La gioia esplode, in tutti. I pellegrini entrano a Betlemme, accolti come liberatori, Da questo stupendo seme, dopo anni di maturazione, nasce il frutto della Fondazione Giovanni Paolo II.