I nostri progetti hanno l’obiettivo di tutelare e promuovere lo sviluppo della persona e delle comunità a 360 gradi, a partire dai bambini, quelli che in assoluto pagano maggiormente il prezzo dei conflitti armati e della povertà; sono loro che proteggiamo per primi, per garantire loro la possibilità di studiare e accedere alle cure di base necessarie per il loro sviluppo.
In caso di guerre, carestie siccità e migrazioni di massa, forniamo beni di prima necissità e supporto psicologico ale persone maggiormente colpite, ma una volta terminata l’emergenza, occorre costruire percorsi e opportunità di crescita duraturi nel tempo. Un esempio di questa strategia è il programma Small Farmers, grazie al quale abbiamo dato l’opportunità ai piccoli produttori locali di datteri, aloe, albicocche e ciliegie di diventare dei veri e propri imprenditori agricoli, rafforzando così i loro modelli produttivi, ampliando le possibilità di accesso ai mercati nazionali e internazionali, al fine di garantire loro stabilità finanziaria e di creare nuove oppurtunità di lavoro per le comunità in cui vivono.
Il nostro aiuto è rivolto a tutte le persone che lo richiedono, senza distinzioni di genere, etnia, nazionalità, religione o convinzioni politiche, Siamo fortemente convinti che l’unica via per costruire un futuro di pace sia quella di creare opportunità di studio, lavoro e crescita per tutti, indistintamente, attraverso modelli di sviluppo economico, sociale e culturale che rispettino i valori e le tradizioni dei territori e delle persone che ci vivono, dando valore a ciò che li unisce, nel rispetto delle diverse identità.
Un rispetto della diversità che purtroppo in alcune aree del mondo non solo non è presente, ma sfocia in vere e proprie persecuzioni a danno dei più deboli, verso chi è in minoranza, come accade ai Cristiani in troppi pesi. Sin da subito ci siamo attivati per proteggerli, per dare loro un conforto materiale e spirituale in un luogo martoriato dalla guerra come Siria, dove a chiedere il nostro aiuto non sono stati solo i cristiani, ma tutti coloro che stavano soffrendo, a cui abbiamo teso la nostra mano.