Author: Maria Arias

Fondazione Giovanni Paolo II / Articles posted by Maria Arias

Non una, ma più crisi sovrapposte stanno colpendo il Medio Oriente, mettendo a dura prova milioni di persone. Carestie, conflitti e migrazioni forzate hanno reso cronica l’insicurezza alimentare. A Gaza, l’85% della popolazione lotta per nutrirsi; in Iraq il 40% delle terre coltivabili è minacciato dalla desertificazione.  L’instabilità politica ha reso il Medio Oriente la macro-regione con il più alto numero di sfollati al mondo. Ad esempio, il Libano ospita oltre 1,5 milioni di rifugiati siriani, nonostante l’economia sia al collasso; in Palestina, invece, 1,7 milioni di persone hanno perso la propria casa. Oltre ai diritti fondamentali alla nutrizione e all’abitazione, anche quello all’istruzione è stato messo in secondo piano. In Libano, molte scuole hanno chiuso, lasciando senza istruzione il 30% dei rifugiati in età scolare. In Iraq, invece, la mancanza di insegnanti e di fondi rende l’accesso alla scuola ancora più difficile. Le persone con disabilità restano ai margini: meno del 2% dei...

Con la campagna “Natale in Palestina” abbiamo raccolto 40.000€, grazie alle donazioni dei nostri sostenitori. Questa somma finanzierà un nuovo ciclo del progetto “Un Posto Sicuro”, con 3 workshop di teatro-terapia, drammaterapia e musicoterapia presso “Casa della Pace” a Betlemme. Solo a febbraio, circa 40 bambini dei Villaggi "SOS”, tra cui orfani del conflitto di Gaza, hanno partecipato alle attività. Coinvolgere sia i bambini di Gaza che quelli di Betlemme è per noi un traguardo fondamentale: grazie ai nostri laboratori, essi stanno acquisendo strumenti per affrontare e superare i traumi della guerra. Il respiro consapevole insegna il ritmo della musica, ma aiuta anche a calmare l’ansia che li pervade al suono delle sirene. Chiudere forte gli occhi prima di andare in scena serve anche a immaginare un mondo colorato, lontano dalle macerie. Imparare a esprimere emozioni come ansia, tristezza e rabbia, è il primo passo per affrontarle e immaginare un futuro di vita....

I lavori di ristrutturazione alla “Casa della Pace” di Betlemme procedono a pieno ritmo! Grazie alla generosità di un affezionato donatore, presto avremo nuovi spazi per accogliere ancora più bambini palestinesi. L’intervento strutturale riguarda un’area finora inaccessibile, che necessitava di un restauro completo per diventare un ambiente funzionale. Così la Fondazione Giovanni Paolo II potrà continuare a garantire un futuro migliore ai bambini e alle loro famiglie. Lo spazio sarà dedicato alla formazione e al sostegno psicologico: un “Posto Sicuro” dove i bambini potranno esprimersi e gli educatori svolgere al meglio il proprio lavoro. Contiamo che i lavori vengano completati al più presto per inaugurare una nuova fase della “Casa della Pace” nel periodo di Pasqua: un momento perfetto per celebrare la speranza di un futuro migliore per i bambini....

Il 1° giugno 2024 è stato avviato il progetto AID 012970-01-3 “In Action for your Rights! Tutela della minoranza cristiana e creazione di una cultura dei diritti umani in Iraq”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Si tratta del terzo progetto che la Fondazione Giovanni Paolo II realizza in Iraq a favore dei cristiani, attingendo ad un fondo stanziato dal Governo italiano destinato alla protezione della libertà delle minoranze cristiane nei contesti di crisi. L’iniziativa si svolge nelle due città più importanti del Paese: Baghdad, la capitale politica e amministrativa e Bassora, la capitale economica.  A Baghdad, 20 donne hanno già completato un percorso di formazione professionale come parrucchiere, mentre 13 operatori del Centro di Riabilitazione di “Caritas Iraq” hanno seguito un percorso di riqualificazione delle proprie competenze affiancati da esperti italiani. Sono stati 400 gli studenti e i docenti coinvolti in un ciclo di formazione in 4...

A Carnevale in dono per i bambini rifugiati e accolti dalla Fondazione Giovanni Paolo II un corso di teatro-terapia da condividere con gli anziani del territorio Firenze, 28 febbraio 2025 - Per Carnevale in arrivo un dono speciale: poter indossare una maschera e mettersi nei panni dell’altro. È la nuova campagna di raccolta fondi lanciata dalla Fondazione Giovanni Paolo II per supportare i progetti di integrazione per i bambini rifugiati accolti nelle sue strutture in Toscana. Tanti ragazzi tra i 3 e i 16 anni, tra cui anche alcuni bambini italiani del territorio, stanno svolgendo un corso di teatro: per loro rappresenta uno strumento di integrazione, socializzazione, divertimento e anche di crescita e conoscenza delle proprie emozioni. In una delle stanze di Villa Pettini, la struttura nel Valdarno che accoglie famiglie di rifugiati, un insegnante di teatro dell’associazione culturale Masaccio insieme all’operatrice della Fondazione Giovanni Paolo II e psicologa Valentina Billi, i...

Ciao sono Stefania e faccio il Servizio Civile Universale all'estero con la Fondazione Giovanni Paolo II. Sono arrivata in Giordania da ormai quattro mesi, e da subito sono stata inclusa nella realizzazione del progetto Bothoor*, che si occupa di favorire la creazione di opportunità lavorative dignitose nel settore dell’agricoltura per la popolazione giordana più vulnerabile e la popolazione rifugiata siriana. Mi sono immersa da subito nella cultura e nella quotidianità di questo popolo. Grazie al progetto Bothoor, oltre ad acquisire diverse competenze tecniche, ho potuto visitare tante zone dell’entroterra della Giordania ed osservare la realtà dei piccoli agricoltori, imparandone tradizioni ed usanze. È molto soddisfacente vedere come il lavoro d’ufficio prenda forma grazie ai training, alle distribuzioni dei kit, al raggiungimento degli obiettivi prefissati. È gratificante vedere i sorrisi delle persone che partecipano alle formazioni con molto impegno. È ancor più bello tornare a trovare le stesse associazioni selezionate all’inizio e scoprire...

Carissimi e carissime,  Così il poeta…” Silenzio è natale! Senza maiuscola. Nelle carezze di un presepe muto scorre la bancarella dei libri che non parlano, delle voci che non scrivono degli alfabeti che non parlano, degli arnesi che non servono, degli strumenti che non suonano……” (P. Berdondini) Ma è silenzio oppure è voce soffocata, annichilita dai boati di orizzonti frequentati da ordigni che precipitano su un’umanità colpevole solo di essere tale? Proviamo allora a varcare il confine del silenzio perché invece tornino a parlare i libri, ad alzarsi le voci, a rimettersi in fila gli alfabeti, a rivedere gli arnesi al loro posto sulle mensole degli artigiani e gli strumenti infine…. che ricomincino a suonare. Buon Natale! Sì! È ancora un Buon Natale con le lettere Maiuscole! Proprio perché è frontiera-riparo dal diffondersi delle guerre; in Ucraina, a Gaza, in Libano e in Siria e dovunque non si chiamino guerra ma violenza, sopraffazione, segregazione,...

Dal 7 ottobre 2023, la situazione in Palestina è cambiata radicalmente, rendendo estremamente difficile operare sul territorio. La crescente instabilità infatti ha portato nell’ultimo anno alla ripetuta riorganizzazione delle attività del nostro Progetto Bethlehem Green City*, che mira a migliorare la gestione dei rifiuti solidi urbani in Cisgiordania attraverso la raccolta differenziata e iniziative di economia circolare urbana. Uno degli obiettivi principali del progetto è la sensibilizzazione ambientale nelle scuole che, a causa del conflitto, hanno subito periodi alternati di apertura e chiusura. Situazione che ci ha costretto a riprogrammare le attività e a procedere con cautela. Infatti, le tensioni derivanti dagli attacchi – dall’Iran, dal Libano e le incursioni israeliane – hanno colpito diverse aree della Cisgiordania, imponendo continue interruzioni della vita quotidiana.   Anche gli scambi di esperienze tra Italia e Palestina hanno subito una variazione rispetto al programma iniziale. L’ultima visita in Italia, inizialmente prevista per l’inizio del 2024, è...

Lo scorso agosto abbiamo dato inizio all’anno scolastico 2024-25 con tanta speranza e coraggio. Sorprendentemente, e nonostante strade spesso impercorribili, tutti gli alunni sono tornati con rinnovata gioia ed entusiasmo. Erano stanchi di restare chiusi tra le mura dei loro villaggi perché angosciati da estenuanti controlli militari, non solo nelle loro città ma addirittura nelle loro case!  Il ritorno a scuola ha rappresentato per loro il ricongiungimento con amici e compagni ma soprattutto  è stato un momento per riscoprire la propria dignità: una vera boccata d’ossigeno. Si sono sentiti finalmente di nuovo accolti e “liberi” di muoversi, parlare e stare insieme dopo mesi di solitudine ed emarginazione. Una serenità purtroppo solo apparente: la sera del primo ottobre infatti abbiamo vissuto un momento drammatico mai visto prima. Il cielo, che in un altro contesto sarebbe sembrato pieno di stelle cadenti, era invece illuminato da razzi che passavano veloci sopra le nostre teste. Grazie alla...

Con l’intensificarsi del conflitto a Gaza e le crescenti difficoltà di operare in Palestina, la Fondazione ha scelto di restare e di intervenire a fianco dei bambini. Il nostro pensiero primario è stato quello di salvaguardare i più piccoli, creando per loro un posto sicuro dove trovare sollievo. Anche in Cisgiordania i bambini vivono nella paura e nell’angoscia consapevoli delle difficoltà che hanno i loro genitori a provvedere al sostentamento familiare. Diversi studi scientifici riguardo le conseguenze che la guerra ha sui più piccoli hanno attirato la nostra attenzione. I bambini rispondono allo stress del conflitto armato con un aumento dell'ansia, isolamento, disturbi del sonno e incubi, inappetenza, difficoltà di apprendimento, ritardi nello sviluppo e comportamenti aggressivi. A causa della fase di sviluppo in cui si trova un bambino, l'esposizione a fattori di stress legati alla guerra influenza la formazione di una personale identità e personalità, la nozione di cosa sia giusto e...

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