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Un posto sicuro per i bambini di Betlemme

Con l’intensificarsi del conflitto a Gaza e le crescenti difficoltà di operare in Palestina, la Fondazione ha scelto di restare e di intervenire a fianco dei bambini.
Il nostro pensiero primario è stato quello di salvaguardare i più piccoli, creando per loro un posto sicuro dove trovare sollievo. Anche in Cisgiordania i bambini vivono nella paura e nell’angoscia consapevoli delle difficoltà che hanno i loro genitori a provvedere al sostentamento familiare.

Diversi studi scientifici riguardo le conseguenze che la guerra ha sui più piccoli hanno attirato la nostra attenzione. I bambini rispondono allo stress del conflitto armato con un aumento dell’ansia, isolamento, disturbi del sonno e incubi, inappetenza, difficoltà di apprendimento, ritardi nello sviluppo e comportamenti aggressivi.
A causa della fase di sviluppo in cui si trova un bambino, l’esposizione a fattori di stress legati alla guerra influenza la formazione di una personale identità e personalità, la nozione di cosa sia giusto e sbagliato, gli impulsi aggressivi e la modalità di relazionarsi con gli altri (Shaw, 2003). Alcuni autori, come Duffy e Gillespie, sostengono che la prevenzione e il trattamento del disturbo post-traumatico da stress sono possibili  anche  in situazioni di conflitto attivo, attraverso laboratori terapeutici che aiutano i bambini a gestire l’ansia, a rafforzare le loro emozioni e a trovare strategie per affrontare lo stress derivato dal conflitto.

Ad esempio, Landy (2010) sottolinea che nella drammaterapia possiamo utilizzare lo spazio del gioco come un luogo sicuro per rievocare un evento reale, in modo che “il giocatore e/o l’osservatore del dramma possano discernere un modo sicuro per vederlo più chiaramente e per affrontarne le conseguenze”.
In definitiva, molti autori citano i vantaggi dei laboratori terapeutici come l’opportunità di esplorare i loro vissuti difficili nella sicurezza dello spazio ludico. Questa distanza permette loro di elaborare contenuti molto dolorosi e, infine, li aiuta nella crescita sociale.
Queste evidenze, e i conseguenti metodi di intervento messi a punto, hanno ispirato il nostro lavoro. Abbiamo così scelto di realizzare il progetto “Un posto sicuro per i Bambini di Betlemme”, che prevede laboratori di musicoterapia, drammaterapia e consapevolezza personale per i piccoli innocenti. Le attività vengono svolte nella nostra sede al fianco di professionisti scelti, preparati ad offrire assistenza psicologica mirata a ridurre quanto più possibile le tragiche conseguenze della guerra.

Martina Marzano

Ufficio Comunicazione e Raccolta Fondi 

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