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“La capacità umana di scavarsi una nicchia, di secernere un guscio, di erigersi attorno una tenue barriera di difesa anche in circostanze apparentemente disperate è stupefacente e meriterebbe uno studio più approfondito” (P. Levi, “Se questo è un uomo. La tregua”, 1958). Lo stupore per come l'essere umano riesca, nonostante tutto, a sopravvivere in contesti estremi come quelli di una guerra e, in qualche modo, anche ad “accettarne” le drammatiche conseguenze si fa ancor più grande quando l'oggetto della nostra riflessione sono i bambini. Ci chiediamo da dove essi traggano le forze per vivere tale esperienza senza crollare definitivamente; eppure, salvo casi circoscritti, i bambini che hanno attraversato le atrocità della guerra non vanno “fuori di testa”. Il più delle volte, questi bambini ci sembrano perfino più buoni, più servizievoli, più maturi di come lo sono in situazioni “normali”. Questa incredibile capacità di adattamento può portare noi adulti a sottovalutare le...

Sognare ad occhi aperti è la facoltà della mente che ricrea spontaneamente esperienze e vissuti, immergendosi in un’altra realtà. I bambini possiedono un vivace immaginario; inventano personaggi e storie vivendole come se fossero vere.  Crescendo comprendono la differenza tra la realtà e l’immaginario- un mondo amico, una terra libera, aperta, l’armonia con la natura. A volte la realtà sembra minacciosa, intrusiva, difficile da comprendere e da affrontare. Ma quando la realtà NON sembra ma È, quali strumenti soccorrono l'immaginazione, il sogno? dove vagare con la mente, ritirarsi in un mondo immaginario e trovare rifugio dalle paure, solitudini, pericoli che stanno per spegnere ogni relazione con quanto fino a ieri ci era familiare? Questa breve riflessione ci ha accompagnato nel difficile, incerto, impegnativo percorso di aiuto ai bambini di Betlemme oggi in pericolo e domani probabili vittime della realtà che sta cancellando ogni immaginario fantastico e ogni sorriso o resi orfani da violenze...

Padre Michele Piccirillo (1944-2008), oltre ad essere un frate francescano della Custodia di Terra Santa, era un archeologo di fama mondiale. Nel 2018 fu avviata a Betlemme una iniziativa che porta il suo nome: il Piccirillo Handicraft Center. Ubicato a due passi da piazza della Natività, il centro mette a disposizione degli artigiani della zona i propri laboratori. Già, perché Betlemme è famosa per l’artigianato del legno d’ulivo, della madreperla e della ceramica. Una tradizione portata in Terra Santa cinque secoli fa dai frati francescani, con l’obiettivo di creare occupazione per la minoranza cristiana. Un lavoro artistico - numerosi oggetti betlemmiti in madreperla si trovano nei più prestigiosi musei del mondo - che deve fare i conti con gli eventi bellici che allontanano i pellegrini dalla Terra Santa.  Una delle tante sfide odierne è il tramandare questo savoir-faire artigianale alle nuove generazioni. È questo uno degli obiettivi del progetto “Piccirillo Handicraft...

Betlemme è la città dove è nato Gesù Bambino, è la città dei bambini, anche per noi, che quando entriamo a visitare la Basilica della Natività proviamo l’emozione, che provavamo da bambini quando si avvicinava il Natale. Oggi facciamo fatica a respirare l’aria del Natale, che tutto l’anno accompagna la vita a Betlemme. A distanza di cinque mesi dall’inizio dell’atroce e disumano conflitto tra Israele e Hamas, che ha visto la morte e il ferimento di migliaia e migliaia di bambini, anche i nostri bambini stanno pagando le conseguenze di questa guerra. Sono stati privati, dal ritmo della vita di tutti i giorni. Sono chiusi insieme alle loro famiglie dentro la città con l’impossibilità di uscire dalla città e si è insediata nei loro cuori la paura, la paura quando hanno sentito passare i missili sopra la città di Betlemme, il suono è talmente forte che terrorizza grandi e piccini. Provate ad...

«La situazione in Israele e Palestina è molto complessa, difficile, peggiora ogni giorno che passa. La guerra si sta allargando a tutto il Medio Oriente. Dobbiamo chiedere con forza la pace, il cessate il fuoco immediato», queste le prime parole di padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, intervenuto a Firenze a una serata di riflessione sulla situazione in Medio Oriente. L’incontro promosso da Alessandro Tonelli, presidente del Rotary Club di Fiesole e da Andrea Bottinelli, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II ha visto la partecipazione di molti Rotary Club dell’area fiorentina. Oltre 200 persone hanno affollato l’auditorium dell’Innovation Center, realizzato sui lungarni fiorentini, recuperando l’antico Granaio dell’Abbondanza, costruito nel 1695 per il Granduca Cosimo III dei Medici. Fra i partecipanti, alla serata, anche il segretario generale della Camera di Commercio, Giuseppe Salvini, l’imprenditore Giammarco Piacenti, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti toscani, Giampaolo Marchini, il direttore della Fondazione Cassa di Risparmio,...

I momenti difficili e complicati che stiamo vivendo in queste settimane dopo il disumano attacco portato da Hamas verso i civili israeliani e la risposta spropositata e non giustificabile dell’esercito israeliano verso la popolazione di Gaza, non si risolveranno certamente schierandosi per il popolo israeliano o per il popolo palestinese. Eppure tutti coloro che hanno a cuore il futuro e la convivenza tra i popoli sono consapevoli che senza aprire la strada verso la costruzione di due Stati, quel piccolo territorio del nostro mondo diventerà il luogo di maggiore destabilizzazione e una polveriera umana in grado di rompere il già instabile equilibrio in Medio Oriente, anticamera di una guerra dalle proporzioni e conseguenze incalcolabili per tutto il pianeta. La storia che in questi ultimi 70 anni ha attraversato una terra così cara e amata da cristiani, ebrei e musulmani, è, in ogni suo evento e fatto accaduto, la vera testimone dell’incapacità finora...

Mi chiamo Christine, sono palestinese, nata e cresciuta a Betlemme. Qualche anno fa sono arrivata in Italia per continuare gli studi e partecipare a un progetto legato alla gestione del conflitto e la costruzione della pace. Ho partecipato a questo progetto perché credevo e credo ancora che si possa costruire la pace in Palestina, ma per fare la pace prima deve essere fatta giustizia. Ho vissuto guerre da quando ero bambina, ho visto la sofferenza, la tristezza, la rabbia, la resistenza e la forza del mio popolo. Ricordo vivamente la seconda intifada e l’inizio della costruzione del muro di apartheid. Ho vissuto l’occupazione israeliana e l’assenza di libertà che questa ha causato. In Palestina dire che non c’è libertà non è retorica, è realtà. Non possiamo muoverci in autonomia da una città all’altra senza il permesso di Israele. Non possiamo percorrere tutte le strade perché alcune sono riservate agli israeliani e...

Stefano Zecchi: Fiorentino, politico, scrittore e giornalista ha vissuto sempre a Firenze. Il suo impegno, negli ultimi anni è rivolto a far conoscere scrittori e libri, attraverso presentazioni mai banali e sempre molto partecipate e a interviste, qui pubblichiamo un suo colloquio con il cardinale Matteo Zuppi, che stanno svolgendo incarichi di primo piano nel panorama politico, culturale, ecclesiale in Italia. Il cardinale Matteo Zuppi parla di della ricerca della pace «Cerchiamo quello che unisce per risolvere quello che divide. Preparare il dialogo è quasi più importante del dialogo stesso, un po’ come creare il sistema che poi può permettere di trovare la soluzione». Nella sua Bologna abbiamo incontrato il cardinale Matteo Zuppi, Presidente della Cei, che nonostante i suoi innumerevoli impegni ci ha accolto con il suo stile fraterno, disponibile, uno stile che ci trasmette credibilità e speranza. Con lui abbiamo affrontato alcuni temi di stretta attualità. Vescovo Matteo, quest’anno è stato...

Firenze, 19 ottobre 2023 La Fondazione Giovanni Paolo II, che da oltre venticinque anni opera con progetti di cooperazione e di pace in molti Paesi del Medio Oriente, aderisce all’appello di padre Bernardo Gianni. Ieri sera la gioventù francescana, guidata da fra Matteo Brena, ha invitato alla preghiera nella Chiesa di San Salvatore al Monte alle Croci, e molti hanno risposto. Lunedì è padre Bernardo che ci chiede di salire ancora il «monte della pace», insieme in silenzio per chiedere la pace.Noi facciamo nostre le parole di padre Bernardo. «Vi invito dunque, in queste ore oscure di angoscia, di smarrimento e di motivate preoccupazioni per il futuro non solo di quella o di quell’altra regione del nostro pianeta, ma per l’avvenire dell’intera famiglia umana, ad affrontare lunedì sera la salita che conduce a questo monte: non avremo parole da pronunciare, slogan da gridare, vessilli da esibire: i nostri volti, i nostri...

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