Author: Maria Arias

Fondazione Giovanni Paolo II / Articles posted by Maria Arias (Page 2)

Catene ai polsi, catene ai piedi, la catena come guinzaglio. Le catene da sempre rappresentano la negazione della libertà a cui tutti teniamo. Nelson Mandela scriveva: “le catene imposte ad uno di noi pesano sulle spalle di tutti”. Così in questi giorni abbiamo sentito come comunità, guardando le immagini di Ilaria Salis condotta e tenuta in catene alla prima udienza del processo nel quale è imputata a Budapest, il peso di quelle catene, come un’ingiustizia, non perché lei sia innocente dei reati che gli vengono contestati, ma perché non è umano umiliare e trattare in quel modo una persona. A noi italiani quelle catene pesano ancor di più perché il nostro sentire sulla dignità umana è forse diverso, oggi, da quello del popolo ungherese, per la nostra concezione dello stato di diritto, per la nostra storia, per le conquiste che abbiamo fatto, per una Costituzione che si fonda sul riconoscimento e la...

Martedì 5 marzo si apre nel comune di Pratovecchio-Stia lo sportello “Centro Servizi”, ubicato presso gli uffici della Fondazione Giovanni Paolo II in Viale Roma 9. Frutto della collaborazione tra la Fondazione Giovanni Paolo II, la Caritas diocesana di Fiesole, Patronato ACLI di Arezzo e ACLI Service di Arezzo, questo nuovo sportello fornirà servizi mirati per i migranti (permesso di soggiorno, ricongiungimento familiare, cittadinanza e assistenza legale), pratiche previdenziali INPS (pensione, invalidità, disoccupazione), e assistenza fiscale (modelli 730, ISEE). Lo sportello è parte di un progetto più ampio, finanziato da Banca d’Italia, che prevede supporto alle categorie vulnerabili nelle modalità che la Fondazione Giovanni Paolo II ha già sperimentato con successo nel territorio del Valdarno Aretino. Gli orari di apertura saranno dedicati ai servizi ai migranti il 1º e 3º lunedì del mese dalle 9:30 alle 12:30; l’ufficio patronato sarà aperto tutti i giovedì dalle 9 alle 13; mentre il CAF sarà disponibile...

“La capacità umana di scavarsi una nicchia, di secernere un guscio, di erigersi attorno una tenue barriera di difesa anche in circostanze apparentemente disperate è stupefacente e meriterebbe uno studio più approfondito” (P. Levi, “Se questo è un uomo. La tregua”, 1958). Lo stupore per come l'essere umano riesca, nonostante tutto, a sopravvivere in contesti estremi come quelli di una guerra e, in qualche modo, anche ad “accettarne” le drammatiche conseguenze si fa ancor più grande quando l'oggetto della nostra riflessione sono i bambini. Ci chiediamo da dove essi traggano le forze per vivere tale esperienza senza crollare definitivamente; eppure, salvo casi circoscritti, i bambini che hanno attraversato le atrocità della guerra non vanno “fuori di testa”. Il più delle volte, questi bambini ci sembrano perfino più buoni, più servizievoli, più maturi di come lo sono in situazioni “normali”. Questa incredibile capacità di adattamento può portare noi adulti a sottovalutare le...

Sognare ad occhi aperti è la facoltà della mente che ricrea spontaneamente esperienze e vissuti, immergendosi in un’altra realtà. I bambini possiedono un vivace immaginario; inventano personaggi e storie vivendole come se fossero vere.  Crescendo comprendono la differenza tra la realtà e l’immaginario- un mondo amico, una terra libera, aperta, l’armonia con la natura. A volte la realtà sembra minacciosa, intrusiva, difficile da comprendere e da affrontare. Ma quando la realtà NON sembra ma È, quali strumenti soccorrono l'immaginazione, il sogno? dove vagare con la mente, ritirarsi in un mondo immaginario e trovare rifugio dalle paure, solitudini, pericoli che stanno per spegnere ogni relazione con quanto fino a ieri ci era familiare? Questa breve riflessione ci ha accompagnato nel difficile, incerto, impegnativo percorso di aiuto ai bambini di Betlemme oggi in pericolo e domani probabili vittime della realtà che sta cancellando ogni immaginario fantastico e ogni sorriso o resi orfani da violenze...

Padre Michele Piccirillo (1944-2008), oltre ad essere un frate francescano della Custodia di Terra Santa, era un archeologo di fama mondiale. Nel 2018 fu avviata a Betlemme una iniziativa che porta il suo nome: il Piccirillo Handicraft Center. Ubicato a due passi da piazza della Natività, il centro mette a disposizione degli artigiani della zona i propri laboratori. Già, perché Betlemme è famosa per l’artigianato del legno d’ulivo, della madreperla e della ceramica. Una tradizione portata in Terra Santa cinque secoli fa dai frati francescani, con l’obiettivo di creare occupazione per la minoranza cristiana. Un lavoro artistico - numerosi oggetti betlemmiti in madreperla si trovano nei più prestigiosi musei del mondo - che deve fare i conti con gli eventi bellici che allontanano i pellegrini dalla Terra Santa.  Una delle tante sfide odierne è il tramandare questo savoir-faire artigianale alle nuove generazioni. È questo uno degli obiettivi del progetto “Piccirillo Handicraft...

Betlemme è la città dove è nato Gesù Bambino, è la città dei bambini, anche per noi, che quando entriamo a visitare la Basilica della Natività proviamo l’emozione, che provavamo da bambini quando si avvicinava il Natale. Oggi facciamo fatica a respirare l’aria del Natale, che tutto l’anno accompagna la vita a Betlemme. A distanza di cinque mesi dall’inizio dell’atroce e disumano conflitto tra Israele e Hamas, che ha visto la morte e il ferimento di migliaia e migliaia di bambini, anche i nostri bambini stanno pagando le conseguenze di questa guerra. Sono stati privati, dal ritmo della vita di tutti i giorni. Sono chiusi insieme alle loro famiglie dentro la città con l’impossibilità di uscire dalla città e si è insediata nei loro cuori la paura, la paura quando hanno sentito passare i missili sopra la città di Betlemme, il suono è talmente forte che terrorizza grandi e piccini. Provate ad...

La Fondazione Giovanni Paolo II, insieme al Punto Famiglia Villa Pettini, la Fraternità della Visitazione e la Formica, ha avviato il progetto “Il tavolo di Villa Pettini: una comunità che accoglie e include” per l’integrazione sociale delle persone che vivono in condizioni di difficoltà socio-economica, in particolare dei migranti presenti nel territorio. Il progetto, finanziato dalla Regione Toscana e sostenuto dalla Conferenza dei Sindaci del Valdarno, è già iniziato nei precedenti mesi con attività preparatorie, ma dal 14 febbraio 2024 entrerà nella sua fase operativa definitiva. Questo prevede l’apertura di uno sportello volto a offrire servizi di orientamento lavorativo, sostegno e contributo abitativo, assistenza legale nonché mediazione culturale. Inoltre, sono previsti percorsi di formazione lavorativa. Lo sportello sarà disponibile, previo appuntamento, ogni mercoledì dalle 15 alle 18 presso l’Oratorio Giglio (Via Michelangelo,1 Montevarchi), l’Oratorio Don Bosco (via Papa Giovanni XXIII, 2 San Giovanni V.no) oppure presso la sede della Caritas (Piazza Masaccio,...

La Fondazione Giovanni Paolo II, che da oltre venticinque anni opera in Medio Oriente ricerca quattro giovani per il servizio civile. I Paesi di intervento sono il Libano e la Giordania. In Libano ci ricercano figure per un progetto teso a migliorare le condizioni socioeconomiche e ambientali delle comunità rurali, valorizzando le risorse naturali attraverso modelli sostenibili di consumo e sviluppo. In Giordania si ricercano figure per un progetto di supporto ai servizi a favore dei minori audiolesi in ambito di educazione inclusiva e sanitario. L’impegno richiesto sarà di 12 mesi, con una media di 25 ore di servizio settimanale. I giovani interessati possono inviare le loro candidature fino alle ore 14 del 15 febbraio 2024. Il Bando si può leggere integralmente su https://www.scelgoilserviziocivile.gov.it/leggi-il-bando/il-testo/. Per avere maggiori informazioni si può scrivere a s.ferrari@fondazionegiovannipaolo.org. È possibile inviare la candidatura, unicamente online, al link https://domandaonline.serviziocivile.it/. Per ciascun Paese trovi la scheda sintetica del progetto cliccando i link di sotto: “Caschi Bianchi per...

Ciao, sono Mara, una volontaria del Servizio Civile Universale con la Fondazione Giovanni Paolo II in Libano. Fra tutti i posti del mondo, ho scelto il Libano. Perché il Libano è stimolante e ti pone davanti continue sorprese. È un Paese ricco di contrasti, lussuosi edifici accanto alle case in rovina, notti di festa a Beirut e brulicanti vicoli nei tradizionali suq di Saida e Tripoli, montagne innevate che guardano verso il mare scintillante. Un luogo dove nulla funziona propriamente ma tutto procede comunque. Il Libano è dove, grazie alle mille sfide ed ai quotidiani disagi (dalla connessione tremendamente lenta, alla mancanza di elettricità o acqua corrente, dalle situazioni geopolitiche imprevedibili alle costanti incertezze, solo per citarne alcune), imparo ad adattarmi alle più mutevoli circostanze. È dove trovo in me nuove risorse mentre continuo ad esplorare il Paese e ad immergermi nella sua cultura, nelle sue tradizioni e nelle sue infinite identità. Il Servizio...

La Fondazione Giovanni Paolo II, che da oltre venticinque anni opera in Medio Oriente, ed è riconosciuta sia dallo Stato di Israele che dall’Autorità Nazionale Palestinese, aderisce all’appello promosso dalla rete nazionale AssisiPaceGiustizia. Domenica 4 febbraio sarà presente in Palazzo Vecchio e invita i suoi amici e sostenitori a prendervi parte. Così come convintamente abbiamo partecipato lo scorso 23 ottobre alla fiaccolata silenziosa promossa da padre Bernardo Gianni. Un momento condiviso con molte migliaia di persone di tutte le fedi e di diverse appartenenze politiche ma unite dal chiedere la pace. Unite dal camminare insieme, l’una accanto all’altra, portando una candela per illuminare il percorso. La Fondazione si unisce oggi, come ha sempre fatto in passato, nel chiedere che si realizzi senza più indugi e tentennamenti la soluzione dei «due popoli in due Stati», l’unica via per una pace duratura in Medio Oriente. Oggi in questi giorni bui che stiamo vivendo, l’individuazione di...

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