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Crisi umanitarie o crisi di umanità? Servire la speranza

Di Andrea Verdi

La Giornata della Fondazione 2021, che si svolge l’11 dicembre per la prima volta a Firenze, si è data il compito di proporre letture attualizzate del contesto geopolitico mediorientale e mediterraneo. Fin dal titolo si comprende come si punti a stimolare una riflessione culturale. La tematica di quest’anno sarà infatti un focus attualizzato a oggi sulle situazioni di crisi del Medio Oriente e del Mediterraneo, partendo da quelle dimenticate e scomparse dalle agende (come la questione Gerusalemme) per arrivare a quelle che destabilizzano i Paesi sedi del nostro impegno (principalmente Libano, Siria, Irak, Israele, Palestina, Giordania). L’idea guida dell’evento è che l’analisi dei fenomeni complessi che determinano sofferenze di popoli e instabilità internazionali non può prescindere da una riflessione che coniughi la visione geopolitica con quella umanistica. Da Firenze cercheremo di esprimere una prospettiva attuale per un impegno al servizio della speranza, vera rivoluzione culturale di questo tempo. 

Al focus sarà affiancato un approfondimento sulle categorie sociali che maggiormente subiscono gli effetti delle crisi, per toccare indirettamente anche gli ambiti strutturali dell’intervento della Fondazione (giustizia sociale, lavoro, sviluppo umano, formazione, dialogo) e analizzare in chiave dinamica gli effetti della pandemia sulle crisi e sulle categorie – ad esempio sul presente e futuro dei giovani – e il ruolo dell’educazione e della cultura come chiave per la corretta interpretazione delle questioni sociali e per lo sviluppo.

Tematiche consapevolmente ampie e complesse, che consetiranno di presentare molteplici punti di vista e suggestioni: una visione d’insieme ad ampio respiro con accento sul carattere socio-culturale. In sostanza analizzeremo le crisi nel duplice aspetto geopolitico e umanistico, in cui la chiave di lettura degli avvenimenti e dei processi della società umana sia uno sguardo per quanto possibile propositivo orientato ad offrire suggestioni e stimoli concreti per un impegno da sviluppare oggi in quei contesti e stimolare nuovi sguardi prospettici per un’azione centrata ed efficace nell’ambito della cooperazione.

Il pubblico sarà composto dal mondo della Fondazione (incluse le sedi estere in collegamento), dalle realtà dell’ambito sociale e dalle istituzioni toscane, dalle scuole superiori della Toscana in collegamento streaming. Nel corso dell’evento saranno effettuati collegamenti con le sedi della Fondazione in Medio Oriente e con i luoghi delle crisi, con testimonianze dirette. In particolare, quelle di Bernardo Gianni, Abate di San Miniato al Monte che ha guidato gli esercizi spirituali di Quaresima di papa Francesco; dell’Ambasciatrice Maria Assunta Accili, già Capo della Rappresentanza Permanente presso le Organizzazioni Internazionali in Vienna; di Mohamed Ba, mediatore interculturale, scrittore ed educatore; di mosnignor Cesar Essayan, Vicario apostolico di Beirut, che palerà di Beirut, del Libano e delle molteplici crisi che lo stanno devastando; di John Luke Gregory, Vicario generale dell’Arcidiocesi di Rodi, che racconterà l’accoglienza dei profughi alle porte dell’Europa;  di Maurizio Martina, Vicedirettore generale FAO; di sua Eccellenza Abeer Odeh, Ambasciatrice di Palestina in Italia e Rappresentante Permanente presso le Agenzie delle Nazioni Unite FAO, IFAD e WFP, con il suo punto di vista sulla Terrasanta in crisi; del professor Mario Primicerio, Presidente della Fondazione Giorgio La Pira; di Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, sul ruolo dell’Europa nelle crisi del Mediterraneo allargato. Saranno inoltre protagonisti due rifugiati nostri ospiti presso Casa Bethesda di Montevarchi, che con le loro testimonianze accoglieranno il cardinale Matteo Maria Zuppi. L’Arcivescovo di Bologna, il cardinale degli ultimi, ci regalerà una riflessione sul tema della Giornata: servire la speranza.

L’appuntamento fiorentino, che rappresenta anche una occasione di condivisione per tutti noi dopo lungo tempo, si concluderà con una riflessione a cura della Giunta del Comitato Scientifico della Fondazione.

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