
Auguri di Buona Pasqua dal Presidente della Fondazione
Pasqua 2025
Accorgersi di essere vivi
è semplicissimo, è un suono
che viene dalla nostra carne,
un suono che la nostra carne
ha preso dal suono del mondo.
Per sentirlo devi togliere rumore,
il rumore che fanno le pretese
i rancori, devi dissociarti
da chi vive per linciare l’infinito,
da chi racchiude la vicenda
tra le mura dell’ovvio
e della convenienza… (Franco Arminio)
Con queste prime righe di Arminio, desidero aprire la pagina dedicata a tutti voi, amici della Fondazione Giovanni Paolo II, per accogliere la Pasqua consegnataci anche quest’anno dalla generosità della natura, dalla tradizione di una civiltà millenaria e per molti di noi dalla Fede – argomentum non apparentium, espressione usata nella lettera agli Ebrei (11,1) – nel Cristo risorto e, per la scienza, semplicemente dalla posizione in coordinate spaziali della Terra nel suo orbitare intorno al Sole.
La Fondazione organizza il proprio calendario a partire proprio dalla Pasqua a cui fa seguito la festa celebrativa di San Giovanni Paolo II, quindi dalla “Giornata della Fondazione” – evento che coinvolge tutti, dal Comitato Scientifico fino ai donatori e amici – per finire poi con il Santo Natale.
Ogni volta si impone un verbo semplice e impegnativo allo stesso modo: “Abitare le parole”. Dobbiamo utilizzare questi appuntamenti perché quell’”accorgersi di essere vivi” abbia il significato del “vivi” per essere fedeli alle volontà dei Fondatori, ai principi statutari, frequentando la quotidianità che mette sempre alla prova coerenza, sensibilità, generosità.
Dobbiamo essere assolutamente consapevoli che solo il coinvolgimento di tutti – e speriamo di molti ancora – i sostenitori, donatori, volontari o semplicemente amici ci permette di raggiungere “l’altro”, mai come ora al centro del messaggio cristiano.
Sono parole grandi che spesso pensiamo e diciamo e che suscitano sempre condivisione, ma poi forse non ci preoccupiamo abbastanza di domandarci se il significato di queste parole trascini le nostre azioni o se invece sperimenti la delusione del naufragio in un intreccio di finzioni entro le quali significati e realtà si confondono.
Dentro la cornice della Fondazione – ovvero nel rappresentare il quadro delle attività da essa portate avanti – è possibile evitare dubbi e acquiescenze verso le decisioni economico-politiche perseguite dall’élite dei decisori? Ci sono segnali inequivocabili di crescenti disuguaglianze e marcate differenze tra “imperi” e Stati in cui pare che solo la rincorsa agli armamenti debba essere l’unica soluzione capace di garantirne la sicurezza.
Mettiamo le nostre volontà al servizio dell’obiettivo di impedire, o quanto meno limitare, l’inevitabile allargarsi del solco che separa le classi sociali riducendole alla sola dicotomia “pochi ricchi e masse povere”?
Chi opera nella e per la Fondazione abita la sola parola che tutte le assorbe, ossia agape, declinata nei limiti delle proprie capacità, ma confortata da tante persone che la condividono e la affermano affidandoci le loro donazioni.
“Diversis gentibus una” era il motto riportato sulla prima moneta livornese, “l’unghero”, il tallero d’oro fatto coniare del Granduca Ferdinando II nel 1665. Potessimo applicare lo stesso esergo a tutte le monete di tutte le Nazioni facendolo diventare motto universale!
Tra poco sarà Pasqua anche nelle aree flagellate dalla prepotenza del potere. Forse sarebbe più familiare ricorrere all’immagine della croce. Nelle aree accanto, le luci brillano come sempre, così come danzano le frequenze di tutti i colori dei desideri soddisfatti. Chi condivide la Fede con cui la Fondazione testimonia la propria appartenenza, non si distrae: pensa ad un uomo che si chiama Francesco e che dirà al mondo “Cristo è risorto, è veramente risorto”.
Auguri di Buona Pasqua
Andrea Bottinelli
Presidente Fondazione Giovanni Paolo II