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Gerusalemme dove volano i Poeti

         Non parrà strano un titolo simile nei confronti della città santa, dove volano … profeti, patriarchi, il Messia, La Vergine Maria, gli Apostoli e mille altre figure sacre del primo cristianesimo. Volano nel cielo immenso, a volte terso e limpido, altre volte nebuloso, tragico e triste. Questo sta a significare l’importanza unica della città di Gerusalemme attorno a cui è nata la Storia e anche la leggenda che avvalora ancora di più la storia.  «Il mondo è come l’occhio: il mare è il bianco, la terra l’iride, Gerusalemme la pupilla e l’immagine in essa riflessa è il tempio». È un aforisma di tradizione giudaica che sta a significare la centralità di Gerusalemme.

          Sul suo cielo è volata una grande letteratura le cui origini vanno indietro nelle pagine dell’Antico Testamento, e poi proseguono fino ai nostri giorni.  Impossibile fare una sintesi.

Prendo spunto- brevemente- dal mio volume Gerusalemme dove volano i poeti (Pazzini editore, 2013) soffermandomi su nomi di scrittori contemporanei che hanno vissuto il dramma di Israele del secondo dopoguerra: Abraham B. Yehoshua, David Grossman, Amos Oz. Il trio letterario più importante e determinante della letteratura israeliana che in modo o in un altro entra nel cuore della città di Gerusalemme: la città della Grazia e del peccato, della Parola e delle parole, della Pace e della violenza.  Così la descrivono i tre scrittori.

Yehoshua in romanzi come Il signor Mani, il responsabile delle risorse umane, Il diario di una pace fredda.  Romanzi duri, a volte violenti, forti, in cui l’umanità è messa alla prova da eventi tragici; è un viaggio nei sottofondi della città dove l’oscurità è anche morale.

Grossman nelle pagine di Qualcuno con cui correre, Il sorriso dell’agnello, L’uomo che corre si sofferma nella rete di una serie di avventure: il disordine di una   città che prima aveva solo immaginato e che poi man mano tocca con mano.

Mentre per un personaggio di Amos Oz , Hannah, questa  «(Gerusalemme) non è una città, ma una illusione…a volte si ha l’impressione che la città non esista.  Gerusalemme è una città misteriosa, anche se ci sei nato e ci vivi da sempre». È la tematica che lo scrittore israeliano sviluppa in Lo stesso mare, Una storia di amore e di tenebra, La vita fa rima con la morte.

La complessità della città di Gerusalemme è molto più evidente  nella realtà e nella fantasia di scrittori come i tre citati e anche altri.

Vincenzo Arnone: è prete della diocesi di Firenze. Laureato in lettere moderne presso L’università La Sapienza di Roma, si occupa di tematiche letterarie e religiose, nella saggistica e nella narrativa. Nell’ambito del Sinodo diocesano di Firenze del 1989-92, ha curato il Gruppo sinodale degli scrittori fiorentini.

 

“Conversazioni” è la rubrica del magazine della Fondazione Giovanni Paolo II che raccoglie punti di vista su temi di attualità, società, economia e cultura. L’obiettivo è offrire uno spazio di dialogo aperto a tutti dove ognuno è libero di esprimere le proprie idee. Se vuoi contribuire al dibattito inviaci il tuo articolo alla mail comunicazione@fondazionegiovannipaolo.org

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