Hafez Huraini Capovilla nel villaggio di At-Tuwani
Mostra fotografica Volti del Mediterraneo
Hafez Huraini Capovilla nel villaggio di At-Tuwani
Lunedì 12 settembre Hafez Huraini, un uomo palestinese di 52 anni, stava innaffiando insieme a suo figlio di 18 anni i territori circostanti alla loro casa, svolgendo il lavoro quotidiano di coltivazione della terra ad at-Tuwani, il villaggio in cui vivono. A un certo punto cinque coloni israeliani, alcuni con tubi di metallo in mano e altri armati di pistole e di un fucile M16, hanno attaccato l’uomo e suo figlio, arrivando a rompere entrambe le braccia di Hafez. Nel frattempo altri abitanti del villaggio hanno chiamato i soccorsi e la polizia. Mentre dei soldati israeliani arrestavano Hafez, che aveva cercato di difendersi dall’attacco con la pala con cui stava lavorando il terreno, i coloni hanno forato le ruote dell’ambulanza in modo che l’uomo non venisse soccorso e sradicato gli ulivi sulla proprietà privata palestinese.
Quest’ultima ricostruzione non è semplicemente una narrazione di parte, ma è quello che si può vedere in 23 minuti di video in cui è stata ripresa tutta la vicenda. Il registrato è stato portato in tribunale come prova a favore dei due uomini palestinesi dall’avvocatessa Riham Nassra ma non è stato ritenuto sufficiente per condannare i coloni israeliani, anzi ha portato il giudice ad iniziare un processo contro Hafez Huraini per tentato omicidio.
Il caso è solo uno dei tanti che si verificano tutti i giorni nella zona di Masafer Yatta, nella Cisgiordania meridionale non lontano dalla città di Hebron. L’area, infatti, è stata scelta come territorio per nuovi insediamenti israeliani; recentemente la Corte suprema israeliana ha dichiarato che la zona deve essere espropriata per diventare un’area di addestramento militare. Il fatto che nel territorio di Masafer Yatta vi risiedano 13 villaggi palestinesi non ha fermato le prime demolizioni, anzi ha alimentato gli arresti indiscriminati e l’aggressività dei coloni.
Hafez Huraini: il caso giudiziario che smaschera l’apartheid israeliana
Alessandro Bartolini
Nato a Poppi, Arezzo, nel 1966, è ingegnere civile di professione e fotografo di passione. Nel 2005 organizza la sua mostra fotografica d’esordio incentrata sulla realtà dei cittadini palestinesi. Viaggiatore e ingegnere, Alessandro ha saputo coniugare con creatività la sua formazione tecnica con la passione per la fotografia.