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Bambino a Battir

Mostra fotografica Volti del Mediterraneo

Bambino a Battir

Oggi Battir è il cuore della cosiddetta “Intifada verde”, una forma di resistenza nonviolenta basata sulla tutela dell’ambiente e del patrimonio storico dell’area. I suoi abitanti combattono da anni una battaglia silenziosa e ostinata senza armi, né pietre, né manifestazioni ma impugnando carte topografiche, strumenti di rilevazione, pale e picconi. Battir è infatti situato in prossimità del confine con la Linea Verde stabilita dall’Onu del 1948. Da quasi vent’anni vive sotto la costante minaccia che il muro costruito da Israele in Cisgiordania possa arrivare fin qua, privando gli abitanti delle loro terre e danneggiando irreparabilmente l’antico sistema di irrigazione.

L’ostinazione degli abitanti di questo piccolo villaggio contadino fu premiata nell’estate del 2014, quando arrivò finalmente il riconoscimento da parte dell’agenzia dell’Onu per l’educazione e la cultura. L’Unesco si pronunciò «con urgenza», poiché si rese conto che le valli terrazzate rischiavano danni irreversibili e comprese che quel paesaggio era diventato vulnerabile sotto l’impatto delle trasformazioni socio-culturali e geopolitiche.

Alessandro Bartolini

Nato a Poppi, Arezzo, nel 1966, è ingegnere civile di professione e fotografo di passione. Nel 2005 organizza la sua mostra fotografica d’esordio incentrata sulla realtà dei cittadini palestinesi. Viaggiatore e ingegnere, Alessandro ha saputo coniugare con creatività la sua formazione tecnica con la passione per la fotografia.

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