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Sognare a occhi aperti: un posto sicuro a Betlemme

Sognare ad occhi aperti è la facoltà della mente che ricrea spontaneamente esperienze e vissuti, immergendosi in un’altra realtà. I bambini possiedono un vivace immaginario; inventano personaggi e storie vivendole come se fossero vere.  Crescendo comprendono la differenza tra la realtà e l’immaginario- un mondo amico, una terra libera, aperta, l’armonia con la natura. A volte la realtà sembra minacciosa, intrusiva, difficile da comprendere e da affrontare. Ma quando la realtà NON sembra ma È, quali strumenti soccorrono l’immaginazione, il sogno? dove vagare con la mente, ritirarsi in un mondo immaginario e trovare rifugio dalle paure, solitudini, pericoli che stanno per spegnere ogni relazione con quanto fino a ieri ci era familiare?

Questa breve riflessione ci ha accompagnato nel difficile, incerto, impegnativo percorso di aiuto ai bambini di Betlemme oggi in pericolo e domani probabili vittime della realtà che sta cancellando ogni immaginario fantastico e ogni sorriso o resi orfani da violenze che siamo impotenti ad arrestare.

A Betlemme la Fondazione ha la possibilità di adattare la propria Sede – oggi utilizzata come supporto logistico per i progetti in Cisgiordania e per le attività extrascolastiche – anche al progetto di recupero psico-fisico per tutti i bambini del territorio betlemita. La vicinanza al centro storico, l’ampia area a giardino, l’architettura dell’edificio che sfiora la bellezza di forma e colore, la distribuzione funzionale degli spazi interni e la dotazione di alcune attrezzature esistenti ed i nostri collaboratori betlemiti che ne mantengono lo stato di efficienza sono i presupposti per ottenere un buon risultato.

Questo “rifugio”  ha quindi una funzione protettiva – offrendo una sensazione di sicurezza e di tranquillità, spingendo i turbamenti nello sfondo della propria mente e diventando nuovo nutrimento per la creatività fornendo compagnia e guida – ma anche propositiva, mettendo a disposizione un luogo dove con gli altri ripercorrere  scenari  imprevedibili,  che portano pienezza e linfa vitale alla fantasia.

 

Andrea Bottinelli, 

Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II

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